Sampdoria di rimonta
GENOVABastano due minuti, 120 secondi, per ribaltare non solo un risultato ma il senso stesso della partita che ha visto la Sampdoria di Di Carlo battere la Fiorentina di Mihajlovic. Decide Cassano, con una perla di gol che condanna i viola all'ultimo posto e fa traballare la posizione del tecnico serbo scelto da Della Valle per accollarsi l'eredità di Prandelli. Vero è che la Fiorentina da sola fa il primo tempo e gela i blucerchiati già al 6' con un gran gol di Marchionni. Niente da eccepire, se non recriminare sulla squadra doriana che sembra completamente in bambola: anche i tentativi di andare a rete della Samp sembrano tutti senza anima. Sono i cambi nella ripresa che determineranno di fatto il risultato. È costretto a cambiare Mihajlovic, che fa uscire Vargas, alle prese con problemi muscolari, per Pasqual togliendo di fatto l'interlocutore a Marchionni; sceglie di cambiare Di Carlo che nel secondo tempo manda in campo Koman al posto di Semioli e poi inserisce Marilungo al posto di Tissone passando dal 4-4-2 al 4-3-3. Decisione che si rivelerà vincente. La Samp muta volto e decide di lasciare la propria area e di installarsi in quella viola. Il risultato torna in equilibrio grazie ad una punizione da 25 metri affidata a Ziegler che insacca a fil di palo. Un minuto dopo Cassano si ricorda di essere Fantantonio: imbambola due difensori viola e infilza Frey. Il fantasista doriano si commuove e si toglie la maglia e, nonostante l'ammonizione, abbraccia l'arbitro Brighi. Alla fine Mihajlovic ribadisce di sentirsi tranquillo: «Io non mollo, vado avanti sulla mia strada. Ho le spalle larghe e ho fiducia di potere uscire da questa situazione». Ma Della Valle riflette.