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Roma, segnali di vita

L'abbraccio fra Totti e Borriello dopo il gol

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Serviva un segnale ed è arrivato assieme a tre punti benedetti che danno ossigeno alla Roma. Ma la crisi è tutt'altro che alle spalle, c'è ancora molto da lavorare per tornare ai fasti di un tempo, e spazzar via fantasmi che anche ieri sera hanno fatto capolino nellla testa dei romanisti. Totti è tornato e questa è già una cosa non da poco per questa Roma ferita che ritrova il suo capitano e promuove per una volta la «coppia che non è una coppia». La Roma ha voglia e si vede. Ranieri va sul sicuro e mette in campo un 4-4-2 vecchia maniera con Totti che gioca qualche metro dietro e Borriello terminale offensivo di questa squadra con un maledetto bisogno di punti. A centrocampo non c'è la qualità di De Rossi infortunato e il tecnico chiede a Brighi straordinari. Così, come sempre, tocca a Pizarro attivare il gioco della Roma che parte forte e mette il Genoa alle corde. Quindici minuti per la prima palla gol quando un modesto guardalinee (Ghiandai) blocca Totti lanciato egregiamente a rete dal pallonetto a scavalcare la difesa di Taddei. Le immagini mostreranno chiaramente come Chico teneva invece in gioco il capitano giallorosso che non aveva faticato granché a scavalcare Eduardo in uscita. Il palo di Borriello sembra un brutto segnale per la Roma che si riversa costantemente nella metà campo avversaria. L'attaccante giallorosso fa tutto benissimo (gran lancio di Pizarro stavolta), semina Dainelli e Chico, salta il portiere in uscita, ma il suo diagonale si stampa sul palo. Ma è solo Roma, il vantaggio è nell'aria e arriva finalmente sull'asse Totti-Borriello. Il capitano ha gran voglia e si vede: ci prova da solo, ma gioca anche per una squadra tornata a girargli intorno e ad averlo in campo come punto di riferimento. Prima mette Perrotta in porta, poi al 34' il suo sinistro trova in area il tocco di Borrielllo che manda in delirio l'Olimpico: la «coppia che non è una coppia» finalmente si sblocca per il vantaggio giallorosso... meritatissimo. Si riparte con la Roma ancora avanti a testa bassa con Totti saldamente al timone: obiettivo chiudere la pratica Genoa. E bastano otto minuti per il gol del raddoppio che porta sì la firma di Brighi, ma sul quale c'è scritto bello grosso il nome di Perrotta: l'azione parte dai suoi piedi dopo aver difeso caparbiamete un pallone, fa sponda per il triangolo e il velo finale che manda la palla sui piedi di Brighi. Poi Rudolf grazia la Roma: spizza la traversa da due passi e sulla ribattuta Totti prova a scrivere un'altra pagina di storia del calcio. Cerca la porta da sessanta metri ma non va. Finita? Macché, con la Roma non finisce mai e nel finale arriva il gol di Rudolf viatico per venti minuti di panico finale dei giallorossi che colpiscono una traversa ancora con Borriello ma portano via i tre punti nonostante il tentativo di suicidio di Lobont (ma che rinvio è???). I tre fischi del modesto Damato arrivano come una liberazione: per la Roma è un segnale di vita, ma c'è ancora tanto da lavorare... soprattutto sulla testa.

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