Due magìe di Pato Il Milan è primo
DanielePalizzotto Pato è tornato, il Milan è pronto per Madrid. Il giovane brasiliano, man of the match lo scorso anno nella storica vittoria rossonera al Bernabeu, affossa il Chievo con una splendida doppietta e regala al Diavolo la vetta della classifica, in attesa del posticipo Bari-Lazio. Un buon antipasto in vista della sfida di martedì contro lo Special One Josè Mourinho. Al Milan cambiano gli allenatori, ma i giocatori che scendono in campo sono sempre gli stessi. L'unica ovvia novità rispetto allo scorso anno si chiama Zlatan Ibrahimovic, mentre i giovani Robinho e Boateng si accomodano in panchina e Gattuso vince il ballottaggio con Flamini. Ma nelle scelte di Allegri una novità tattica c'è, ed è importante. Il tecnico livornese conferma il 4-3-1-2 visto a Parma, con Seedorf che alla tenera età di 34 anni torna a rincorrere gli avversari fino alla propria area. La reale rivoluzione sta però nel ruolo di Ronaldinho, collocato dietro le punte come piace al presidente Berlusconi. Forte dei sei punti conquistati in trasferta, il Chievo sbarca a San Siro con l'intenzione di giocarsela a viso aperto. Progetto lodevole ma forse troppo ambizioso, visti gli enormi spazi lasciati alle ripartenze del Milan. Il gol del vantaggio rossonero ne è chiara dimostrazione: con tre semplici passaggi Seedorf, Antonini e Ibrahimovic permettono a Pato di battere Sorrentino con uno splendido destro al volo. Il Chievo non si demoralizza affatto, al contrario mette spesso in difficoltà il Milan con rapidi cambi di gioco. Considerate le clamorose occasioni capitate a Constant, nei primi 30' gli uomini di Pioli meriterebbero sicuramente il pari. E invece la disattenzione del trio Cesar-Rigoni-Andreolli sulla punizione battuta in fretta da Ibrahimovic regala il raddoppio a Pato. A quel punto il Milan potrebbe addirittura dilagare in contropiede con Ibra, Pato e Ronaldinho, autore di spettacolari numeri da circo (sarà efficace anche contro difese chiuse?). Pioli inserisce Fernandes e Thereau e il Chievo accorcia le distanze grazie a uno sfortunato autogol di Ibra. Mancano 20', ma l'unico sussulto arriva in pieno recupero ed è ancora rossonero, con il nuovo entrato Robinho che chiude la partita e lancia il Milan a Madrid.