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Ivan Bogdanov: "Scusa Italia ero ubriaco"

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Calmo, tranquillo, incredulo. A poche ore dal suo arresto nel parlatorio del carcere di Genova, Ivan Bogdanov, l'ultrà serbo arrestato per la guerriglia che ha stoppato la partita guarda le sue foto con gli occhi sgranati. E per prima cosa chiede scusa: «all'Italia e agli italiani». Parla con il suo avvocato e cerca di sminuire la portata dei suoi gesti. «Non immaginavo di provocare un incidente diplomatico tra Serbia e Italia perchè noi non contestavamo l'Italia, un paese bellissimo e che ci piace. E non volevamo nemmeno far sospendere la partita, siamo rimasti molto meravigliati di questo. Non volevamo creare tutto questo casino. Noi siamo tifosi, non politici. Non abbiamo nulla a che vedere con le Tigri di Arkan, il nostro cuore è per lo Stella Rossa». Ha chiesto il patteggiamento, oggi l'udienza davanti ai giudici. Intanto gli ultrà serbi che hanno messo a ferro e fuoco lo stadio di Genova non potranno tornare in Italia almeno per dieci anni, pena l'arresto. Lo assicura il capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli.Inoltre a Belgrado sono stati arrestati altri 19 ultrà serbi.

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