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Prandelli: "Roba mai vista"

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Cesare Prandelli, ct della nazionale italiana di calcio

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«Non si gioca, mai vista una roba del genere». La fotografia di una serata da dimenticare per tutti gli appassionati di calcio espressa dalle parole di Cesarone Prandelli. Il cittì è disgustato, mai gli era capitato di vivere una situazione di questo tipo su un campo di pallone. Una serata surreale con quattrocento tifosi serbi che hanno tenuto in scacco uno stadio intero e hanno impedito il regolare svolgimento della partita valevole per la qualificazione agli Europei del 2012. Il cittì racconta un terribile antipasto: «Avevamo capito che c'era qualcosa di strano quando il loro portiere titolare (Stojkovic, ndr) è entrato nel nostro spogliatoio tremando come una foglia. Ci ha detto che il pullman della Serbia era stato assalito e lì abbiamo capito che l'azione poteva essere anche premeditata e che l'intenzione dei tifosi serbi era quella di non far giocare questa partita. Se è stato picchiato? Questo non lo so». Il portiere Viviano bersagliato dai tifosi serbi spiega come ha vissuto i momenti di terrore quando la gara è iniziata e sono cominciati a piovere nella sua zona fumogeni e altri oggetti pericolosi: «È stata una serata triste, che una partita di calcio finisca così non è normale. Dispiace anche per i giocatori serbi, Stankovic piangeva. In campo ho detto al nostro direttore generale Valentini che non potevo giocare e stare attento ai fumogeni che arrivavano dagli spalti. Paura? Il giusto, non avevo voglia di prendere un fumogeno in faccia». Il direttore generale della Federcalcio Antonello Valentini racconta quei concitati minuti in cui si è deciso prima di far iniziare la gara, poi di sopendarla dopo l'ennesimo lancio di petardi e fumogeni verso i giocatori in campo: «La partita è stata chiusa definitivamente dall'arbitro dopo il secondo lancio di fumogeni perché ha detto che non riteneva più garantita la sicurezza dei giocatori in campo». La polizia italiana respinge al mittenete l'accusa di aver sottovalutato il problema: «Avevamo comunque qualificato questa partita tra quelle ad alto rischio, siamo sempre stati in collegamento con la polizia serba e non ci avevamo segnalato particolari problemi», ha spegato il responsabile della Sicurezza della Nazionale, Roberto Massucci.«Quel che è accaduto non era preventivabile anche se c'eravamo preparati a ogni tipo di situazione», ha concluso Massucci. Intanto il sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica, in visita a Belgrado si è detto «molto addolorato» per quanto accaduto allo stadio di Genova. «Il comportamento dei tifosi serbi che è assolutamente incomprensibile. Non capisco le ragioni storiche, politiche o sportive di questo comportamento. Si sa che i tifosi serbi non sono dei gentiluomini di campagna ma quanto è accaduto è grave, soprattutto in un momento in cui la Serbia ha bisogno del massimo consenso per entrare nell'Unione Europea».

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