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A Marassi in campo quattro sampdoriani e un genoano Prandelli punta su Cassano-Pazzini: «Cerchiamo un'identità»

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Ilpalcoscenico di Marassi vedrà protagonista anche Criscito, unico rappresentante genoano in mezzo all'ampia colonia doriana. Fuori Borriello per scelta tecnica, a casa anche l'altro romanista De Rossi, escluso dalla contesa per un problema muscolare. Il cittì sceglie il 4-4-1-1 per affrontare Stankovic e compagni ed cercare l'allungo decisivo. La nazionale italiana sarà chiamata a riscattare la prova opaca fornita venerdì scorso a Belfast; un pareggio incolore che, confrontato con il tonfo casalingo rimediato dalla Serbia contro l'Estonia, può essere considerato come un risultato positivo. Il bicchiere è mezzo pieno, per riempirlo del tutto sarà necessario evitare ulteriori passi falsi battendo la Serbia. Per farlo sarà necessario accrescere l'intesa tra i reparti e mettere in campo un furore agonistico maggiore rispetto all'ultima uscita contro l'Irlanda del Nord. Quattro le novità rispetto a Belfast: in difesa Cassani lascia spazio a Zambrotta. Sulla mediana De Rossi verrà sostituito da Palombo, lo juventino Pepe verrà rimpiazzato dal suo compagno di club Marchisio mentre in avanti Pazzini prenderà il posto di Borriello. Difesa quasi invariata: tra i pali ancora Viviano in attesa di un ritorno (a gennaio) di Buffon. Il portiere della Juve ieri pomeriggio è andato a salutare i propri compagni seguendo a bordo campo l'allenamento di rifinitura. L'unico dubbio di formazione è rappresentato da Bonucci: qualora dovesse alzare bandiera bianca è pronto Gastaldello. Le chiavi del centrocampo verranno affidate a Pirlo, accanto a lui confermato il laziale Mauri. In avanti, aspettando Balotelli, si prova un nuovo centravanti. «L'Italia non ha un vero bomber dai tempi di Vieri – ha commentato il presidente federale Giancarlo Abete – la nazionale è già squadra, ma dobbiamo ancora migliorare». Il cittì sposa appieno la tesi del numero uno federale, rinforzando il concetto. «Siamo alla ricerca di una nostra identità – ha ammesso il tecnico – contro la Serbia sarà un test molto impegnativo. I nostri avversari hanno qualità, orgoglio, esperienza, ma anche noi abbiamo le nostre armi per poterli battere. Sarà importante rispettare le posizioni in campo, dovremo cercare di sbagliare il meno possibile». Italia con il lutto al braccio: prima della partita verrà osservato un minuto di silenzio per commemorare i quattro alpini uccisi sabato mattina in Afghanistan.

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