Una rimonta ancora possibile grazie ai motori
14punti sono un nonnulla: coi nuovi punteggi un terzo posto ne vale 15, dunque di qui a metà novembre può davvero succedere di tutto, anche che Alonso - ieri perfetto nel centrare quel podio che era oggettivamente il massimo obiettivo possibile - finisca per coronare vittoriosamente l'affannosa rincorsa cui lo stanno costringendo i troppi errori commessi fino a una quarantina di giorni fa. A questo punto, per la Ferrari diventa fondamentale che fra due settimane il Gp di Corea, ancora in dubbio per il forte ritardo dei lavori sul neonato circuito di Yeongam, si disputi davvero (ne sapremo di più oggi o domani, quando la Fia avrà finalmente ottenuto il permesso di effettuare quel sopralluogo già troppe volte rinviato). Oltre all'ovvio interesse dell'inseguitore ad avere più spazio per acchiappare l'inseguito, le caratteristiche tecniche di Yeongam (400 km a sud di Seul) lasciano infatti ritenere che possa essere più adatto alle qualità motoristiche delle Ferrari che a quelle aerodinamiche delle Red Bull. Per Alonso vincere in Corea è cruciale, perché le rimanenti due corse saranno favorevoli una a lui (in Brasile, dove però il catastrofico Massa, correndo in casa, potrebbe diventare la classica variabile impazzita) e una ai suoi avversari (ad Abu Dhabi, dove l'anno scorso le Red Bull fecero doppietta e le Ferrari zero punti). Abbiamo parlato di motore non a caso. Ieri, a Suzuka, si è avuta la conferma che l'ingegner Marmorini e i suoi uomini hanno trovato qualcosa di davvero speciale, come avevamo già intuito fra Monza e Singapore. Sebbene le buscasse sonoramente dalle Red Bull nel primo settore di pista, quello con la sequenza di rapide «esse», la F10 dello spagnolo era largamente la più veloce nell'ultimo settore, quello con la lunghissima curva «130R», che è quasi un rettilineo, e la chicane, uscendo dalla quale l'accelerazione è fondamentale per essere veloci sul successivo rettifilo dei box. Insomma, la Ferrari recuperava di motore quello che perdeva di telaio, riuscendo grazie a questo a contenere a livelli davvero inattesi il distacco dalle Red Bull. Visto che non solo lo sviluppo «meccanico» dei propulsori è congelato per regolamento ma Alonso sta correndo con esemplari vecchi, avendo esaurito gli 8 nuovi che gli erano concessi, viene da chiedersi dove abbiano trovato, a Maranello, i cavalli che stanno facendo volare la F10. Le possibili risposte sono tre (o magari tutte e tre insieme): a) miglior flusso dell'aria di alimentazione; b) elettronica; c) carburante e lubrificanti. Non è un caso, credo, che Domenicali lodi così spesso l'apporto dei fornitori della Scuderia, a cominciare dalla Shell.