«Abbiamo fatto il massimo»

Èla brigata Red Bull. La monoposto è un gioiello di carico aerodinamico e competitività che fa la gioia dei driver. Re Vettel è entusiasta: «Il team ha lavorato duramente e molti non dormono da giovedì. La pista sembrava disegnata per noi, era molto divertente guidare. La partenza è stata buona sul lato pulito della pista». Autorevole al volante, uomo-bambino quando si leva il casco. Webber invece ha la barba lunga e la consapevolezza di chi sa di essere a un passo dall'occasione della vita, irripetibile: «È stata un'ottima giornata per me. Sono stato fortunato per l'uscita di Kubica. Ero riuscito ad avvicinarmi a Seb ma dovevamo pensare anche alla strategia. Era importante non fare errori». Nessun rimpianto: «Devo continuare ma so che mi occorre una vittoria per vincere il Mondiale. E penso di poterla ottenere». Le congratulazioni, volente o nolente, deve farle anche Alonso che alla vigilia aveva stuzzicato i rivali per le poche vittorie: «Usciamo a testa alta. Il terzo posto era il massimo che potevamo fare e abbiamo perso appena tre lunghezze in campionato. Quando la Red Bull è perfetta, è davvero difficile batterla. Non sono partito bene, anche a causa di un problemino con la frizione, ma è stata una giornata positiva per noi». Massa non è stato penalizzato per l'incidente al via come successo a Petrov, ma è abbacchiato e parla di domenica stregata. Dalla prossima prova sulla F10 ci sarà un ulteriore sviluppo, «qualcosa di ben visibile nella parte posteriore della vettura» ha detto l'ingegnere di pista di Alonso. Curiosità a fine gara: Webber è rimasto colpito dal lutto al braccio di Alonso e gli ha chiesto il motivo, ma il campione è sembrato incerto nella risposta. Gia. Ori.