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Lazio: carica Ledesma

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Ledesma

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Il guerriero non esalta ma comincia a credere nell'impresa. Cristian Ledesma, 28 anni, prova a volare basso anche se vede una Lazio pronta a diventare la mina vagante di questo campionato: «Stare lassù è una sorpresa, ma bisogna riconoscere che questo gruppo è cresciuto tanto, domenica dopo domenica. Non si può dire se siamo più forti o più maturi rispetto alle passate stagioni: solo il tempo e il campo lo dimostreranno e dipenderà da quanto saremo bravi ad affrontare le difficoltà. Ora siamo tutti finalmente uniti e con tanto rispetto per chi non gioca. La differenza è tutta li: adesso nessuno si lamenta se non gioca, siamo tutti concentrati sul bene della Lazio». Parole da leader dello spogliatoio perché Ledesma parla poco in pubblico ma è uno degli elementi con maggiore personalità della banda di Reja. A proposito, l'allenatore goriziano è stato fondamentale per il rinnovo del contratto fino al 2015 fortemente voluto dalla moglie Marta e dai suoi bimbi Alice e Daniel: «Con Lotito è bastato davvero poco per trovare l'accordo, meno di un'ora e mezza. In quell'occasione è successo che ci siamo lasciati alle spalle tutto ciò che di brutto era accaduto in precedenza. Non so quanto abbia inciso Reja, di certo devo solo ringraziarlo sul campo e penso che lo sto facendo». Si sofferma anche sui singoli: «Gonzalez è cresciuto tanto, Garrido è un giocatore da scoprire, Zarate è un altro da quando ha ritrovato il gol. Hernanes ha grandi qualità, gli manca solo un po' di intensità». Infine la nazionale italiana. Prandelli potrebbe chiamarlo presto, lui è pronto a vestire la maglia azzurra nonostante sia argentino di nascita ma italiano d'azione con moglie e figli italianissimi: «Sono contento che il ct mi stia osservando. Spero di arrivarci anch'io un giorno». Intanto oggi nuova grigliata di asado (carne argentina) per festeggiare il primato e continuare a vivere questo momento con serenità. Cuoco principale Lionel Scaloni con la collaborazione di Ledesma e degli altri sudamericani (mancheranno i nazionali). È proprio un'altra storia rispetto all'anno scorso.

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