L'Inter perde la vetta
Chi si aspettava una partita pirotecnica tra la regina post Calciopoli e quella ante Calciopoli è rimasto deluso. Inter-Juve finisce zero a zero. Partita piacevole, ma non bella; manca la vis pugnandi, i giocatori difettano in personalità. Alla fine le occasioni da gol sono tante, frutto di errori difensivi piuttosto che di giocate offensive. Le squadre usano il fioretto, mai la clava. I bianconeri si prendono un punto prezioso, ma che prezioso non è vista l’Inter senza anima di inizio stagione. I nerazzurri si accontentano di impattare lasciando la vetta solitaria all’aquila Olimpia. La Juve di Delneri è ben messa in campo: il tecnico di Aquileia disegna un modulo camaleontico dove Krasic è chiamato a fare il pendolo tra la linea dei centrocampisti e quella degli attaccanti. La nozione tattica di Benitez è sempre la stessa: una punta centrale e tre giocatori offensivi a ridosso del centravanti. Coutinho, largo a sinistra, non convince. Sneijder prova a cercare spazio nel muro bianconero, male Biabiany fin quando resta in campo. Il rendimento di Eto’o, impalpabile da centravanti, cresce notevolmente quando alla mezz’ora il camerunense si sposta sull’esterno lasciando spazio a Milito. Più Juve che Inter nel primo tempo. I bianconeri si prendono giusto il tempo di registrare la difesa, poi pian piano trovano coraggio. Il primo squillo tuttavia è di Eto’o che entra da sinistra e scarica a rete un destro murato da Bonucci. Ma la Juve non resta a guardare. Krasic è una spina nel fianco della difesa nerazzurra. Al 21’ il serbo sfiora il palo con un destro dal limite. Sessanta secondi dopo impegna Julio Cesar con un gran diagonale che il portiere manda in angolo. La pressione bianconera cresce. Al 31’ gol annullato alla Juve: l’assistente Maggiani è bravo a segnalare la posizione irregolare di Iaquinta che, servito da Krasic, prima esulta e poi si dispera. La manovra dell’Inter non trova sbocchi: i giocatori si innervosiscono. Chivu e Stankovic vengono ammoniti per gioco violento. Chiellini abbraccia Sneijder nell’area juventina, l’arbitro Banti lascia correre. Allo scadere Eto’o pesca Milito sul secondo palo: il tiro lambisce il palo. Nella ripresa l’Inter riparte con maggiore convinzione sfiorando il vantaggio con Sneijder su punizione. L’arbitro Banti avrebbe la possibilità di ammonire prima Bonucci, poi Stankovic, già sanzionati: l’altalenante gestione dei cartellini lascia le squadre a pieno organico. Quagliarella ha l’occasione giusta per colpire, Stankovic lo blocca un istante prima del tiro. Eto’o crea scompiglio nella metà campo bianconera, ma la sgroppata frutta solo un corner. Risponde Krasic che salta tre interisti prima di trovare i pugni di Julio Cesar. Sneijder non è da meno, e con un tiro dal limite chiama Storari a un intervento impegnativo. Ancora Inter con Maicon che, su una punizione calciata da Sneijder, si inserisce e colpisce debolmente di testa facendo fare un figurone al portiere bianconero. Dalla parte opposta Quagliarella si presenta solo davanti a Julio Cesar facendosi ipnotizzare dall’interista. Occasionissima Inter al 32’: Cambiasso trova Milito che aggancia al volo e calcia di piatto in diagonale: la palla sfiora il palo. È l’ultima emozione di una serata all’insegna dello sport. Ma il calcio è un’altra cosa.