Azzurri col fiatone

Dopo due ottime prestazioni con Egitto e Giappone l'Italia maschile del volley rischia la sconfitta nell'ultima partita della prima fase del Mondiale. Gli azzurri di Anastasi riescono a superare l'Iran 3-2 solo dopo una lunghissima battaglia. Primo posto del girone dunque salvo e trasferimento a Catania. A partire da venerdì, nel girone G, ci saranno da affrontare Portorico e Germania.   Evidentemente già con la testa alla seconda fase, (visto il vantaggio che dava il quoziente punti) dopo essersi portati avanti due a zero, Vermiglio e compagni perdono il bandolo della matassa e si fanno raggiungere dagli avversari. A quel punto Anastasi decide di dare spazio alle seconde linee, cambiando la diagonale palleggiatore opposto: dentro Lasko e Travica, fuori Fei e Vermiglio. Al centro avvicendamento Birarelli su Mastrangelo. Ma proprio dai cosiddetti panchinari arriva la nota lieta della serata. Contro un avversario che gioca alla morte, alla ricerca dei punti per continuare la sua avventura mondiale, gli azzurri riescono a ribaltare nuovamente l'inerzia della gara, andandosi a prendere la vittoria in un tie break molto, molto combattuto. La gara, come detto, comincia bene per l'Italia che presentatasi in campo con Cernic per Parodi, gioca un buon primo set. Dopo una prima fase di equilibrio, l'attacco azzurro cambia marcia e, ben assecondato dalla difesa, trova il giusto break dopo il secondo tempo tecnico. Lo strappo decisivo che vale l'uno a zero. Al rientro in campo l'Iran sbaglia l'impossibile (chiudendo con l8 per cento in attacco), Sala cresce enormemente a muro e la seconda frazione si dimostra presto senza storia: il 25-10 finale esprime fin troppo chiaramente quello che si vede in campo. Nel terzo, tuttavia, comincia a vedersi qualche errore di troppo ed il nervosismo che prende ad affiorare. Anastasi decide di rivoluzionare la squadra dando fiducia a Travica e Lasko. Si lotta palla su palla, ma la voglia di vincere dei nostri avversari, trascinati da un grande Mousavi a muro, si rivela superiore alla nostra: si va ai vantaggi ed il match si riapre. Sul due a uno l'Iran trova ancora maggior coraggio ed imbriglia gli azzurri sul piano dell'agonismo. Il livello tecnico cala non poco per lasciare spazio ad una intensità agonistica che non gioca a favore degli azzurri. Nervosi e poco precisi in attacco i nostri perdono definitivamente il bandolo del gioco, finendo per cedere il parziale. Nella quinta e decisiva frazione però, l'orgoglio italiano torna prepotentemente. Travica prende in mano la squadra e trova in un eccellente Lasko l'ideale punto di riferimento. L'opposto di origini polacche si prende le sue brave responsabilità attaccando più di un pallone decisivo. Alla fine, grazie anche ad un bel muro dell'esordiente Zaytsev, l'Italia trova la sudata vittoria, nell'entusiasmo del pubblico milanese.