Alonso-Webber testa a testa finale

Cinque piloti in 25 punti. Quelli assegnati a chi vince un solo gp, quelli che separano Webber al comando da Button. Il vero faccia a faccia è però tra Alonso e l'australiano. Dunque tutti a far di conto con quattro gare alla fine o forse tre perché la Corea del 24 ottobre è in bilico. Per gli organizzatori i lavori non sono in ritardo, mentre Ecclestone nutre molti dubbi e finora le ispezioni hanno dato esito negativo. Ovviamente la Ferrari spera che la pista sia confermata: 100 punti in palio invece di 75 fanno la differenza. A Maranello sanno che serve tempo per colmare le 11 lunghezze di distacco e permettere ad Alonso di tirare la volata a Webber. Il duello tra i due, scoperti entrambi da Briatore, è inedito. Da una parte Mark Webber, eroe per caso. Classe 1976, ha fatto anche l'idraulico pur di lasciare la terra dei canguri e raggiungere quella dei motori: l'Inghilterra. Non era e non è lui l'uomo su cui punta la Red Bull, eppure ha mantenuto i nervi saldi, ha sempre portato la macchina in fondo, tranne una volta, ha dimostrato pulizia di guida e caparbietà ed è anche abile stratega. Come a Marina Bay. Spagna, Monaco, Gran Bretagna e Ungheria i tracciati dove ha vinto costruendo gran parte dei suoi attuali 202 punti. Dall'altra parte lo spagnolo di Oviedo, 29 anni, due titoli mondiali e il record del più giovane vincitore di un campionato di Formula 1 (2005). Quest'anno dopo diversi errori, si è scrollato di dosso la pressione per trascinare la squadra alla vittoria. La F10 è stata plasmata dalle sue mani diventando la più versatile del lotto. Ha vinto in Bahrain, Germania, Monza e Singapore. Rispetto all'avversario, ha un asso nella manica: può sfruttare le rivalità interne agli altri team: Webber in lotta (anche psicologica) con Vettel e Hamilton a soli 5 punti da Button. I giochi si riaprono a Suzuka, la Spa d'Oriente e in Belgio vinse Hamilton. Il circuito misto veloce va bene alle McLaren, la Ferrari è in grado di limitare i danni in vista della vittoria in Brasile. L'alta quota di Interlagos farà soffrire meno gli usurati motori delle Rosse. Punto interrogativo per Yeongam. L'unica vettura ad avervi fatto un test (ma con altro asfalto) è la Red Bull. Infine le curve medio veloci di Abu Dhabi, simile a Sepang. Favorite le monoposto anglo-austriache e la McLaren che un anno fa non vinse di un soffio. Ma qui conterà come ci arriveranno piloti e team. Certo è un posto incantevole per festeggiare il Mondiale.