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Matteo De Santis Un tuffo può cambiare la vita.

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Trepunti invece di uno, una convalescenza da un periodo no che si trasforma nei primi tangibili segnali di guarigione e un campionato che dopo quell'incornata ha tutto un altro aspetto. Mirko Vucinic, il re Mida che brucia sul tempo Chivu, trasforma in oro il cross di De Rossi e fa impazzire l'Olimpico, è consapevole di averla combinata grossa. In senso positivo, chiaramente: «icuramente è un gol che vale tanto sia per me che per la squadra» Un gol che vuol dire rinascita, il primo vagito da tre punti in campionato della Roma e per di più in faccia all'Inter, l'eterna rivale che deve rinviare i suoi propositi di fuga: «Siamo consapevoli di essere forti, non so cosa è mancato in queste due-tre settimane. Noi, però, non ci siamo mai abbattuti e abbiamo continuato a lavorare ed eccoci qua. Adesso la crisi è finita. Anzi, per me non ci siamo mai stati. A Brescia, ad esempio, avevamo già dimostrato di stare bene». La ruota del destino gira sempre un'altra volta. Vucinic aveva un motivo preciso per prendersi una rivincita: «Con questa rete ho pareggiato l'assist involontario che ho fatto a Pandev in Supercoppa. Sono contento, questa è una vittoria importante. Soprattutto perché è arrivata con una grandissima squadra contro l'Inter». La vittoria giusta al momento giusto. Niente musi lunghi, adesso bisogna ringraziare Mirko Vucinic.

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