Insostituibili
Un vecchio adagio del calcio recitava una regola inderogabile per la costruzione di una squadra: creare la spina dorsale, vale a dire quei giocatori insostituibili su cui l'allenatore conta sempre quando c'è da decidere la formazione da mandare in campo. Reja che pure un po' a sospresa sta sposando il turm-over come mai gli era accaduto nella sua lunga carriera (diciannove giocatori già impiegati in quattro partite), ha scelto i suoi pretoriani e intorno a loro inserisce gli altri petali della sua rosa. Su tutti c'è Hernanes, il profeta brasiliano che l'altra sera ha incantato l'Olimpico. Giocate semplici, così il fantasista ha ispirato i gol di Floccari e quello di Kozak a Firenze oltre a fornire prestazioni di qualità. Si è messo al servizio della squadra nonostante giochi nella nazionale verdeoro riuscendo a dare un buon apporto anche in fase difensiva. I compagni si appoggiano su di lui quando sono in difficoltà perché ormai conoscono la capacità di congelare la partita e di far rifiatare la squadra. Deve ancora migliorare sotto il profilo dinamico ma Reja è convinto di avere quell'elemento che collega il gioco tra i vari reparti in grado di far decollare la manovra offensiva. La Lazio attuale, come detto, non è solo Hernanes. Oltre al brasiliano in quattro hanno giocato tutti i primi 360 minuti del campionato senza essere mai sostituiti. Il portiere Muslera su cui il tecnico punta ad occhi chiusi nonostante la concorrenza di Berni e Bizzarri e qualche normale passaggio a vuoto vista l'età, il «dominante» centrale Dias, altro brasiliano che sta confermandosi ai livelli della passata stagione e la sorpresa Biava riscopertosi marcatore di ottimo livello anche con la difesa a quattro. A centrocampo c'è Cristian Ledesma, il metronomo del centrocampo, l'unico del reparto più cambiato dal tecnico a costituire una certezza. L'argentino ieri è stato festeggiato dal gruppo per i suoi 28 anni all'interno di Formello e ha ricevuto anche gli auguri dal sito biancoceleste confermando che ormai gli screzi con la società sono solo un ricordo sbiadito. «Sono felice di aver firmato il rinnovo e di restare qui per sempre». Ledesma, che pure contro il Milan non ha giocato la sua migliore partita, si conferma un pilastro indispensabile perché, anche in una giornata non eccezionale, riesce lo stesso a dare un contributo decisivo alla squadra. Anche a Verona contro il Chievo, a meno di clamorosi ribaltoni, Hernanes e gli altri insostituibili saranno a loro posto a guidare la Lazio verso il riscatto dopo la passata stagione.