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Subito Italvolley

Volley, una battuta dell'azzurro Mastrangelo

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L'attesa è finita. In dieci città italiane comincia il mondiale maschile di volley 2010. Se a Verona i campioni del mondo del Brasile affrontano la Tunisia, come primo impegno, a Milano (ore 21, diretta Rai Sport1), gli azzurri di Anastasi trovano il Giappone. Con 24 squadre partecipanti, in rappresentanza di cinque continenti, quella italiana sarà una competizione intensa e faticosa. La formula prevede tre fasi a gironi, al termine delle quali usciranno le quattro grandi che si giocheranno le medaglie. Completato il giro della penisola, il Mondiale si concentrerà a Roma. Il 10 ottobre, gran teatro per l'assegnazione dell'oro sarà il PalaLottomatica; un impianto in grado di ospitare fino a 15mila persone e di regalare emozioni uniche. Dopo la sfida con il Giappone, gli azzurri affrontano, domani alla stessa ora, l'Egitto, per chiudere la prima fase lunedì contro l'Iran. Per conquistare il passaggio del turno, ai ragazzi di Anastasi sarà sufficiente classificarsi nei primi tre posti del raggruppamento. In casa Italia c'è entusiasmo e, dopo la lunga preparazione, la voglia di scendere in campo e misurarsi con il mondo è grande. «Siamo consapevoli che sulla carta siamo sotto ad alcune big, come Brasile e Russia, ma – allo stesso tempo – sappiamo che siamo molto vicini. Abbiamo lavorato molto bene, duramente. Ora mi auguro che tutto il lavoro fatto insieme porti i suoi frutti e che la squadra riesca ad esprimere una pallavolo di buon livello». E per sfidare squadre di grande livello come Brasile e Russia, Bulgaria, Serbia, Usa e Cuba, senza dimenticare la Polonia, campione europeo in carica, ci vorrà la migliore Italia. Un gruppo compatto e determinato, in grado di assorbire l'energia del pubblico di casa e trasformarla in grinta.   Per coronare il sogno del podio, la regia del capitano Vermiglio (probabilmente il miglior palleggiatore della competizione n.d.r.) e la mano pesante dell'opposto Fei, sono le armi in più, ma gli azzurri dovranno mettere in campo precisione in ricezione, pazienza in attacco, organizzazione nella fase muro difesa, aggressività in servizio. E, allora, ci sarà bisogno del talento a muro di Mastrangelo e Birarelli, della classe in attacco di Parodi e Savani, delle difese di Manià. Ma, in un mondiale difficile come questo, ciascuno dei 14 ragazzi dovrà farsi trovare pronto, anche solo per un giro a muro.

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