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Esame per gli arbitri

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I bomber di Inter e Roma Diego Milito e Francesco Totti

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Attestati di stima per Ranieri, la Roma, Totti, De Rossi, Riise, Pizarro, (Nicolas) Burdisso, Cuper e Mancini, un pensiero positivo per gli arbitri e un paio di stoccatine a Mourinho. Ad Appiano Gentile non si ascolta più il vecchio e assordante rumore dei nemici dell'età mourinhiana. Ora, con Benitez, è tutto più soft: anche la vigilia di un Roma-Inter che potrebbe voler dire primo tentativo di fuga in classifica. «È solo una partita importante - minimizza Rafa - ma non è decisiva per le sorti di un intero campionato». Il confronto, con frecciata, con Mourinho può tornare utile per illustrare i pericoli di una Roma che non se la passa benissimo: «Mi pare che nella passata stagione l'Inter abbia perso all'Olimpico, questo dimostra che sarà una gara difficile. La Roma è una squadra di qualità con giocatori di qualità, lo ha fatto vedere nello scorso campionato e io ho potuto constatarlo di persona in Supercoppa». Mano tesa per Ranieri: «È un allenatore di livello e con l'esperienza necessaria per affrontare una situazione come quella attuale. Gli auguro buona fortuna, ma a partire dalla prossima partita». Parole dolci anche per Riise, ex allievo del tecnico spagnolo ad Anfield, e Nicolas Burdisso, l'oggetto di un'estate di passione e dispetti sul mercato tra le due società. «Sono contento di ritrovare John, è un bravo ragazzo e un buon giocatore. Anche Burdisso, fino a quando è rimasto con noi, ha lavorato bene». La discontinuità con il recente passato si misura anche sull'argomento arbitri. «Credo che Roma-Inter possa essere un'opportunità per mostrare il livello dell'intera classe arbitrale italiana. Noi ci fidiamo di loro, ma per me è più importante è che l'Inter giochi a calcio o conoscere se ci saranno Totti, De Rossi, Riise o Pizarro. Conta di più che l'Inter sia in crescita e abbia ancora grandi margini di miglioramento. Solo alla fine potremo capire se e quanto è diversa dal passato». Un passato non solo nel segno di Mourinho: «Credo che il lavoro sia stato iniziato con serietà da Cuper e Mancini e portato avanti con la qualità degli innesti di Mourinho». Senza Zanetti, Samuel, Materazzi e il lungodegente Thiago Motta, il vestito nerazzurro sarà un 4-2-3-1 con Cordoba in difesa e Stankovic in mezzo al campo. La concomitanza con il matrimonio della figlia Celeste obbligherà Massimo Moratti a disertare l'Olimpico: il presidente si è «consolato» facendo capolino alla Pinetina.

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