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Lazio, punto d'orgoglio

Floccari abbracciato da Rocchi

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Floccari risponde a Ibrahimovic, l'aquila esulta. Finisce in parità una bella partita che il Milan domina per larghi tratti, ma la la Lazio pareggia con merito. Orgogliosa e determinata non si arrende e agguanta l'1-1 dopo un'azione strepitosa del suo nuovo profeta Hernanes. Esame superato a fatica in una notte indimenticabile soprattutto per il volo dell'aquila e per le magie del brasiliano, quello della Lazio naturalmente. Reja stravolge la squadra di Firenze e presenta per la prima volta dall'inizio Cavanda che aveva esordito nella trasferta di Genova. Oltre al giovane della Primavera si rivedono Foggia e Floccari assenti nella trasferta in Toscana mentre Brocchi prende il posto di Matuzalem spedito in tribuna. Sull'altro fronte Robinho parte dalla panchina perché Allegri non si fida e allora stavolta punta su un tridente leggero con l'incursore Boateng che ha il compito di affiancare Ronaldinho e Ibrahimovic. Una squadra meno fantasiosa ma di sicuro più equilibrata rispetto a quella vista contro Cesena e Catania. Si parte e il Milan prova subito a far valere il maggiore tasso tecnico. Cavanda stenta su Ronaldinho anche per colpa dell'emozione, Ibra scatta sul filo del fuorigioco ma Muslera è bravissimo a restare in piedi e a respingere il diagonale dello svedesone. Primi minuti di sofferenza perché la Lazio non ingrana e il Milan prende campo e affonda ancora con Ibra. Si soffre dietro, tanto, con gli ospiti all'assalto, Pirlo a dirigere l'orchestra e un centrocampo biancoceleste troppo preoccupato dei dirimpettai più che a costruire il gioco offensivo. Al 26', finalmente, Mauri mette la testa fuori dal guscio e Gattuso prende un «giallo» sacrosanto per fallo sul laziale. La successiva punizione di Hernanes impegna Abbiati in una respinta in angolo e dà la sensazione netta che ora la sfida sia più equilibrata dopo un avvio griffato da Ibra e soci. Lo stesso brasiliano si porta a spasso la difesa rossonera e tira un diagonale interessante ma impreciso. Poco dopo Mauri imbeccato da Hernanes sfiora il vantaggio certificando che la musica è cambiata e Lazio reagisce. La partita è bella, il Milan attacca ma la banda di Reja risponde colpo su colpo aggrappandosi a Hernanes e alle ripartenze di Floccari. Peccato che Foggia non punga tanto che l'Olimpico chiede l'ingresso in campo di Zarate. Finisce così un bel primo tempo col Milan più manovriero e la Lazio che aspetta il momento giusto per mandare il diavolo all'inferno. Si riparte senza cambi e con lo stesso canovaccio dei primi 45 minuti di gioco. Il primo squillo è di Floccari, niente di eccezionale ma almeno costringe Abbiati alla respinta in tuffo. Al 21' con la gara che si sta lentamente spegnendo arriva l'acuto rossonero: Seedorf inventa nel corridoio, Dias sbaglia il tempo dell'anticipo, Ibra vince il rimpallo con Muslera e insacca a porta vuota: 1-0 per il Milan. Lazio colpita al cuore nel suo momento migliore. Reja corre ai ripari: dentro la seconda punta Rocchi per cercare di riprendere la partita che sta sfuggendo di mano ai laziali. E poco dopo c'è anche spazio per Zarate al posto di Mauri. Il Milan controlla ma la Lazio ha Hernanes e quando la gara sembra finita, tira fuori dal cilindro una magia. Dribbling del brasiliano, assist al bacio per Floccari che brucia Thiago Silva e Nesta: 1-1, l'Olimpico in delirio. Nel finale c'è ancora la traversa di Zambrotta da trenta metri e un sinistro di Hernanes che sfiora il vantaggio. Non c'è più tempo, finisce pari: la Lazio c'è.

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