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Samba Olimpico

L'attaccante brasiliano della Lazio Hernanes

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Carlos Dunga ci aveva provato. Al grido di «conta il risultato, chi se ne importa dello spettacolo», aveva cercato di europeizzare i calciatori brasiliani, di spiegare loro che a volte una copertura a centrocampo o una diagonale in difesa possono essere più determinanti di un doppio passo, un tacco o una rabona. Si sa poi com'è andata a finire. Perché i brasiliani sono così, prendere o lasciare. Il calcio «bailado» a ritmo di samba comporta quelle giocate che scaldano il cuore del pubblico e quelle piccole distrazioni che fanno infuriare gli allenatori. La Lazio, dal canto suo, fino a qualche anno fa alla classe brasileira aveva preferito la grinta argentina. Non erano tantissimi i carioca che avevano mandato in visibilio il tifo biancoceleste. Dolci memorie recenti sono quelle legate ad Aparecido Cesar, certo meno memorabili i trascorsi di Emilson Cribari. Ma la tendenza si è capovolta nel giro di qualche anno con l'arrivo, in successione, di Matuzalem, Dias ed Hernanes. Un centrocampista, un difensore e un trequartista che costituiscono l'ossatura della squadra di Reja.   Ovvio che la sfida con il Milan di Thiago Silva, Ronaldinho e Robinho, rappresenti per loro una sorta di ritorno a casa, una rimpatriata con vecchi amici, un'occasione da non mancare. Tanto che si può immaginare il disappunto di Francelino Matuzalem quando, nel corso dell'allenamento di ieri, si è dovuto fermare per un problema muscolare al polpaccio destro che, con ogni probabilità, lo costringerà a saltare il gran gala di domani sera all'Olimpico. Ciò che andrà in scena nell'impianto del Foro Italico, oltre che una sfida di campionato, sarà il manifesto di un certo modo di intendere il calcio. Massimiliano Allegri ed Edy Reja si sono trovati a gestire due organici in cui il tasso di classe è elevatissimo. La soluzione adottata è stata la stessa, anche se finora con diverse fortune: lasciare ai propri giocolieri massima libertà di inventare, svincolandoli il più possibile da lavori di copertura. Ai compagni il compito di sobbarcarsi il lavoro sporco. Loro, i protagonisti più attesi, vivono la vigilia con emozione. Hernanes, ai primi contatti col calcio italiano, è seguitissimo dal suo Paese e intervistato quasi ogni giorno: «Era importante partire bene - spiega parlando già da leader - perché così riusciremo a riavvicinare i tifosi alla Lazio. In più abbiamo il vantaggio di non dover disputare le coppe europee. Dobbiamo accumulare adesso più punti possibile per approfittarne più avanti». Dall'altra parte ci sono elementi che nel calcio si sono già affermati, come Ronaldinho, e altri che stanno dimostrando adesso quanto valgono, come Thiago Silva. Proprio il difensore del Milan ha speso belle parole per il numero 8 della Lazio: «Hernanes è fortissimo, è stato un grande acquisto». A completare un cast di primissimo livello c'è Robinho, che non ha ancora espresso tutto il suo potenziale e contro la Lazio dovrebbe fare l'esordio dal primo minuto. Senza tralasciare sull'altra sponda un Dias che piano piano sta ritrovando la forma migliore ma già adesso è un incubo per gli attaccanti. Ovvio che con interpreti del genere pronosticare un risultato diventa assai difficile. Di una sola cosa si può essere sicuri: lo spettacolo non mancherà.  

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