Ranieri, monologo durissimo: questa Roma ha gli attributi

Dai sette minuti e mezzo di Jose Mourinho e dei suoi ormai mitici "zeru tituli" nella conferenza stampa-sfogo con le accuse di "prostituzione intellettuale" ai giornalisti, ai sette minuti e mezzo di Claudio Ranieri, furioso per il "fango gettato addosso" a lui e alla sua Roma. Così come fece la scorsa stagione l'ex allenatore dell'Inter, oggi il tecnico giallorosso si è presentato in sala stampa a Trigoria, non per rispondere alle domande dei giornalisti, ma per replicare con un monologo alle tante accuse che gli sono state rivolte in questi ultimi giorni, dopo la sconfitta per 2-0 in casa del Bayern Monaco nell'esordio in Champions League, dopo l'umiliante 5-1 incassato a Cagliari e dopo il deludente 0-0 con il quale la Roma aveva esordito in campionato all'Olimpico contro il Cesena. LO SFOGO - "Io e la squadra siamo un tutt'uno, nel bene e nel male, sappiamo soffrire e l'anno scorso lo abbiamo dimostrato: ma in tutto questo sono convinto che i tifosi saranno sempre al nostro fianco e che anche se siamo partito con lo stesso handicap dello scorso anno, sapremo ancora una volta regalare loro un sogno", ha urlato Ranieri ai giornalisti. Senza permettere loro di fare domande, Ranieri ha provato a smantellare le tante notizie di spogliatoio spaccato, dalle presunte liti con Vucinic e Mexes a quella, ultima, con il capitano Francesco Totti. "Ho letto che sarebbe contro di me, è la cosa più assurda che si potesse scrivere", ha sbottato. SOLO PER LA ROMA -"Io ho un rapporto leale e sincero con tutti, figuriamoci con il capitano, uno che sta qui da una vita e che per la sua Roma ha anche subito tanti infortuni. Poi - ha detto l'allenatore della Roma - posso sbagliare nella sua gestione, posso tenerlo fuori o far giocare troppo, me ne assumo la responsabilità, ma quello che faccio è tutto per il bene della Roma. Le cose possono riuscire bene o male, ma questo è uno spogliatoio fatto di persone sane che vogliono fare sempre del loro meglio, a volte ci si riesce, altre no". SIMPLICIO E LE SCELTE - Sulla questione delle scelte, poi Ranieri è durissimo: "Io le cose le devo decidere prima, in base a quanto vedo e alle informazioni che raccolgo durante la settimana. E' facile parlare dopo, è facile per i giornalisti criticare". Ranieri ha accusato i giornalisti di giudicare come se fossero "al bar dello sport", senza sapere come stanno in realtà le cose in campo. Il riferimento è alle presunte polemiche per lo scarso utilizzo del centrocampista brasiliano Fabio Simplicio, arrivato in estate a parametro zero dal Palermo. "E' arrivato in ritiro con una lesione pregressa, ha avuto bisogno di tempo per recuperare, è entrato in gruppo quando sono arrivati anche De Rossi e Pizarro", ha spiegato Ranieri. "E secondo voi io chi faccio giocare? In condizioni di parità giocano quei campioni che lo scorso anno hanno dato tantissimo alla Roma. E il momento di Simplicio arriverà".   LA SCONFITTA COL BAYERN - Altro argomento scabroso, quello legato al modulo e al gioco visti contro il Bayern, un 4-4-2, secondo la critica e le stesse parole di Totti, esclusivamente difensivo. "Ho letto e sentito tante cose, ma ai tifosi voglio dire quella che è la mia realtà, parlando in maniera chiara, corretta e leale, come sempre", ha detto Ranieri. "Ovvio che i risultati non vanno bene, a Monaco non abbiamo fatto la partita che volevamo fare, volevamo vincere e non ci siamo riusciti. Ma non è questione di giocare all'attacco o meno. Anche perché non è stato tutto da buttare, nel primo tempo abbiamo avuto delle occasioni, mentre Julio Sergio non ha fatto nemmeno una parata. Abbiamo perso anche a Cagliari, le responsabilità sono mie e non mi tiro indietro. Non mi sono mai tirato indietro nella mia vita, figuiamoci a casa mia e nella squadra di cui sono allenatore e tifoso". Capitolo alibi. "Questa squadra ha le palle e lo dimostrerà, ci stanno buttando fango addosso, ma ce lo ricorderemo", ha detto Ranieri. "Non accetto illazioni e non cerco alibi. Anche lo scorso anno contro questi ragazzi se ne dicevano di tutti i colori, poi la squadra ha dimostrato di non essere finita e ha fatto sognare i suoi tifosi per tutta la stagione".   TUTT'UNO CON IL GRUPPO - Sempre sul modulo, Ranieri ha duramente attaccato i giornalisti. "Scrivete che so fare solo il 4-4-2, ma cosa ne sapete di me. Voi vedete solo quello che accade oggi, non vi ricordate o non sapete di ieri. Andatevi a guardare dove ho vinto e come". Poi però l'allenatore giallorosso guarda anche alla sostanza: "Volevamo iniziare meglio, non ci siamo riusciti, ci sono una serie di fattori ma non li voglio elencare. Io vado dritto per la mia strada. Lo scorso anno abbiamo conquistato i nostri tifosi perché abbiamo dato tutto ogni secondo di ogni partita, abbiamo vinto e abbiamo perso, abbiamo giocato bene e abbiamo giocato male". E domani all'Olimpico arriva il Bologna. "Sarà una gara difficile, lo sappiamo, loro saranno aroccati e cercheranno il contropiede. Noi siamo in un momento difficile, ma io ne ho passati tremila, non ho fumato sempre il sigaro in panchina... Io e questo gruppo siamo un tutt'uno, nel bene e nel male, sappiamo soffrire - ha concluso Ranieri - e l'abbiamo già dimostrato".