Il Milan perde Ambrosini e Pato

Il Meazza è la sua «seconda casa», la maglia del Milan «la più bella mai indossata».Stupisce relativamente che Zlatan Ibrahimovic abbia impiegato pochissimo a riprendersi l'etichetta di uomo decisivo nel tridente rossonero, che per le prossime due o tre settimane dovrà fare a meno dell'infortunato Alexandre Pato. Non ditegli ad esempio che senza il piedone n.47.non avrebbe segnato il primo gol. Ci ha provato nel dopopartita Arrigo Sacchi, oggi commentatore televisivo, ma si è preso solo risposte insofferenti da Ibrahimovic. «Anche tu sei geloso, se non ti piaccio non mi guardare: sennò ti aspetto qui», è stata la reazione dell'attaccante, invitato da Sacchi a «imparare l'educazione». Intanto il tecnico è il primo a sapere che la vittoria contro l'Auxerre non basta a scongiurare il rischio di un continuo sali scendi. Non solo per gli infortuni di Pato (all'adduttore della gamba sinistra, simile a quelli che lo hanno tormentato l'anno scorso) e Ambrosini (distrazione al ginocchio destro) che dovrebbero saltare le sfide di campionato con Catania, Lazio, Genoa, Parma e la trasferta di Champions con l'Ajax per poi tornare a disposizione dopo la sosta con il Chievo il 16 ottobre e tre giorni dopo a Madrid contro il Real. Allegri può consolarsi perchè considera Robinho «un ottimo sostituto di Pato», Boateng si è rivelato più che affidabile come esterno di centrocampo e domani contro il Catania rientra Thiago Silva al centro della difesa.