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Vi faremo sognare

Fiorentino

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MONACO - «Stiamo investendo per far sognare i tifosi della Roma». Mai un dirigente di Unicredit si era espresso in modo così diretto dopo aver preso in mano le redini della società per guidarla verso la vendita. Paolo Fiorentino, vice amministratore delegato della banca, parla da proprietario del club. Tecnicamente Unicredit non lo è, nella sostanza sì. Così spiega gli acquisti di Burdisso e Borriello, realizzati dall'attuale gestione con il parere favorevole (e fondamentale) della banca. Fiorentino ha sfruttato la conferenza organizzata da Unicredit e l'Uefa, di cui la banca è sponsor per il triennio 2009-2012 con rinnovo in arrivo, per fare chiarezza anche sulla Roma. Mettendo i puntini sulle "i".   «Stasera (ieri, ndr) vedrete in campo due giocatori che sono arrivati grazie ai nostri investimenti: un difensore (Burdisso, ndr) e un attaccante, Borriello. Abbiamo deciso insieme con la famiglia Sensi di continuare ad investire per dare valore a un asset per noi importante». Il dirigente parla - prima inglese, poi in italiano - al fianco dell'«ambasciatore» Unicredit, Luis Figo, poco più in là è seduto il testimonial Uefa, Marcos Cafu, campione d'Italia con la Roma nel 2001. Dietro in bella mostra c'è la coppa con «le grandi orecchie» che prima della finale di Wembley sarà portata in giro per l'Europa dell'est, dove Unicredit ha bisogno di promuovere il suo marchio. Quello della Roma ha già un suo appeal. Prima che la vendita entri nel vivo, vanno ancora completati dei passaggi tecnici: approvazione del bilancio del club al 30 giugno (si annuncia in perdita), costituzione della Newco Roma e invio dei dossier da parte dell'advisor Rothschild ai 23 soggetti interessati all'acquisto. «Non ci sono pressioni - aggiunge Fiorentino - sulle tempistiche per la vendita e non sono in grado di fare previsioni. Stiamo selezionando i migliori potenziali acquirenti non in base al prezzo ma al progetto». In Italia e all'estero, «perché non conta il passaporto, non guardiamo il progetto. E il calcio ormai è una realtà internazionale. I rumors russi? Sono rumors, appunto. Adesso tutti parlano, poi si andrà ai tavoli a verificare gli effettivi interessi. Non c'è nessuno favorito, perché lo "start-up" ancora non è stato dato. Vogliamo fare la scelta migliore anche nel rispetto della città e del territorio dove Unicredit ha più di mille filiali. Siamo comunque sicuri che la soluzione finale sarà la migliore per tutti, gli azionisti e la squadra». Una squadra che per il momento deve andare avanti con le sue gambe. «Speriamo di aver fatto le cose giuste per avere dei buoni risultati sportivi. Abbiamo lasciato la gestione manageriale e tecnica a chi ha fatto bene in questi anni pur nelle difficoltà». Da segnalare che nel tendone allestito per la conferenza non c'era nessun dirigente della Roma presente, nonostante fossero tutti a Monaco, dalla Sensi a Montali, Pradè e Conti. Ma sulla questione Roma ieri è tornato il sindaco della capitale Alemanno. «Ci sono piste estere e piste nazionali - ha detto - per fortuna ci molte manifestazioni di interesse. Ma il vero momento di concretizzazione sarà a fine mese, e a inizio ottobre avremo il nome e il volto di chi acquista la Roma. Quello che mi conforta è l'atteggiamento di Unicredit, perchè la vendita non sarà puramente commerciale, ma forte e credibile. I russi? Preferisco il prodotto nazionale, ma se sono russi vediamo quanti soldi hanno e se sono credibili». La svolta è ormai dietro l'angolo e in Borsa il titolo Roma inizia a salire in modo vorticoso. Anche ieri le azioni hanno guadagnato fino a oltre l'8%, per poi chiudere a 2,96%.

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