Roma, il muro crolla
MONACO - Settantanove minuti in trincea prima di capitolare. La Roma torna con le ossa rotte anche da Monaco e dopo quattro partite ufficiali, con tre sconfitte un pareggio in casa con il Cesena, la parola crisi non è più un eccesso di pessimismo. I giallorossi si arrendono sul campo del Bayern vice campione d'Europa e dopo un turno sono all'ultimo posto del girone di Champions. C'è tutto il tempo di recuperare, le altre due avversarie non spaventano, ma la strada per risalire è ancora lunghissima. La Roma non segna - tutti gli attaccanti sono a secco - e continua a subire troppo. I cinque schiaffoni di Cagliari hanno convinto Ranieri ad aggiungere la coperta al lenzuolo. Fuori il trequartista Menez, si torna al 4-4-2 con due esterni «alti» che in realtà sono centrali: Brighi (chi si rivede!) e Perrotta. Difesa bloccata e palla lunga verso Borriello e Totti per provare a sorprendere la lenta difesa del Bayern. La ricetta funziona solo per un tempo. Van Gaal risponde con il collaudato 4-2-3-1, ma senza le stelle Ribery e Robben il dominio nel possesso palla (oltre il 70%) non porta mai a nulla di concreto nella prima frazione. La Roma ha subito a che ridire con l'arbitro Lannoy, lo stesso che fece infuriare Ranieri nell'amichevole col Psg: al primo affondo, il colpo di testa di Borriello da due passi viene respinto con la mano da Badstuber. Nessuno in campo se ne accorge ma il rigore ci poteva stare anche se i due sono molto vicini e il tocco è involontario. La partita è bloccata, con il Bayern ad andamento lento e la Roma tutta dietro. A tratti sembra divedere il classico «difesa contro attacco» che si prova in allenamento. I giallorossi fanno quello che gli chiede Ranieri: pensare soprattutto a non prenderle. Il piano funziona fino a quando non prendi gol e potrebbe pure andare meglio visto che il primo tiro in porta è della Roma al 40': cross di Rosi, girata di Borriello deviata ma Butt ci arriva in qualche modo. Dopo l'intervallo il Bayern si trasforma. Julio Sergio scalda i guanti sul tentativo di Kroos dal limite dell'area, poi deve superarsi su Muller: due interventi fondamentali che tengono in piedi la resistenza romanista. Van Gaal, invertendo gli esterni, fa cambiare marcia al Bayern e la Roma inizia a soffrire. Muller si ritrova tutto a un tratto, gli ingressi di Klose e Gomez per Altintop e Olic danno più sostanza all'attacco: il nuovo 4-4-2 dei tedeschi spiazza Ranieri. I pericoli nell'area giallorossa arrivano in serie e ancora Julio Sergio deve metterci una pezza su Klose. Ma quando al 79' Muller trova l'angolo con uno splendido esterno deve arrendersi. L'Allianz Arena saltella sulle note dei Fratellis, i duemila tifosi romanisti si ammutoliscono. La mossa immediata di Ranieri è Menez al posto di Totti. Ci sarebbe subito l'occasione per rimettersi in piedi: Borriello però, a tu per tu con Butt, la spreca. Poi anche Julio Sergio commette un errore e regala il raddoppio a Klose. Finita lì. Tutti a casa a leccarsi le ferite. E domenica con il Bologna è già una partita da ultima spiaggia.