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Potito Starace

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L'Italtennis ci riprova. Da oggi a domenica, sul velocissimo tappeto indoor della Sparbanken Arena di Lindkoping, la nazionale azzurra capitana da Corrado Barazzutti e composta da Potito Starace, Fabio Fognini, Simone Bolelli e Daniele Bracciali affronta la Svezia con l'obiettivo di riconquistare il Gruppo Mondiale di Coppa Davis, dove manchiamo da dieci lunghissimi anni. Un purgatorio infinito, cominciato nel luglio del 2000 per colpa del Belgio dei fratelli Rochus. E pensare che solo due anni prima, proprio contro la Svezia, avevamo sfiorato la seconda Insalatiera nella finale di Milano. Da quel momento tanta sofferenza, l'onta di un'imprevedibile retrocessione nel Gruppo II zona Europa-Africa (la serie C del tennis), la sofferta risalita in B conquistata al quinto set del quinto incontro contro un'improbabile Polonia. E poi i sorteggi sfortunati. Battendo Bielorussia e Olanda, l'Italia s'è conquistata quest'anno la quinta possibilità di tornare tra le 16 protagoniste del Gruppo Mondiale. Nei quattro precedenti playoff abbiamo dovuto chinare la testa di fronte alla Croazia di Goran Ivanisevic (2001), alla Spagna di Rafael Nadal (2005 e 2006) e alla Svizzera di Roger Federer (2010). Ecco perché la Svezia capitanata dall'ex top ten Thomas Enqvist non appare un avversario impossibile. Certo la nazionale scandinava può contare sull'apporto di Robin Soderling, attuale numero 5 della classifica Atp. Il resto della squadra, però, è ampiamente alla portata dei nostri giocatori. A cominciare dal secondo singolarista, quell'Andreas Vinciguerra numero 33 al mondo nel 2001, ma oramai precipitato al 561 per una serie infinita di problemi fisici. Considerata la difficoltà dei match contro Soderling, per sperare nell'impresa bisognerà vincere il doppio e conquistare i due singolari contro Vinciguerra. Un compito che oggi (ore 15, diretta SuperTennis e Italia 1) spetterà subito a Starace, preferito a Bolelli forse per l'invidiabile record in Davis (12 vittorie e una sola sconfitta in singolare, peraltro subita da Federer), più probabilmente per il momento negativo del bolognese. «Contro Vinciguerra sarà una sfida dura - ha dichiarato Starace - ma abbiamo bisogno di questo punto. Lui gioca in casa e su una superficie adatta alle sue caratteristiche, ma sono ottimista». Poi toccherà a Fognini cercare l'impresa contro Soderling: «Le sfide di Davis sono particolari - ha spiegato il ligure - contro Robin ho perso due volte, ma sono convinto di potergli dare fastidio». Realista Barazzutti: «Mi auguro di chiudere la prima giornata in parità». Una condizione essenziale per continuare a sognare.

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