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Finalmente Ibra

Ibrahimovic esulta dopo il gol

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Ci pensa Ibrahimovic. L'attaccante svedese, mai decisivo finora in Champions League, affossa con una doppietta l'Auxerre e lancia il Milan in Europa. I rossoneri, incapaci di vincere una gara casalinga di Champions dal dicembre 2007, ringraziano e guardano al futuro con ottimismo: nel 2002 l'avventura europea cominciò con una vittoria contro il Lens, altra squadra francese, e finì con la Coppa. Un buon segnale per gli scaramantici. Allegri conferma il 4-3-3, con il rientrante Seedorf preferito a Gattuso per dare maggiore qualità al gioco rossonero. Qualità che, però, nel primo tempo non si vede affatto. Il Milan è lento, macchinoso e persino impacciato, tanto da permettere allo scatenato Langil di arrivare due volte alla conclusione nei primi cinque minuti. Eppure l'Auxerre non è il Barcellona. Il 4-2-3-1 messo in campo dal sacchiano Fernandez è in realtà un ordinato 4-5-1, con Jelen isolato e poco pericoloso in avanti. Non altrettanto può dirsi di Coulibaly, che al 23' sovrasta Nesta e, di testa, colpisce la traversa. Il Milan prova a rispondere con l'ottimo Boateng, entrato al posto dell'infortunato Ambrosini, ma è un fuoco di paglia. E così al 39' Langil ha l'occasione della vita, ma spreca un contropiede calciando alto. Al rientro dagli spogliatoi, il Milan cambia finalmente marcia. I rossoneri cominciano a muoversi senza palla e arrivano facilmente alla conclusione. Ci provano Pirlo e Boateng, poi Pato chiede il cambio per un problema muscolare: entra Robinho, ma il Milan impiega dieci minuti per riorganizzarsi. Finché, al 21', arriva il momento di Ibra: Ronaldinho coglie in area l'inserimento di Boateng, il ghanese devia di testa e smarca lo svedese davanti alla porta. L'Auxerre inevitabilmente si sbilancia e così, tre minuti dopo, il contropiede Ronaldinho-Ibra chiude la partita e apre la festa di San Siro.

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