La Lazio ha due facce

Ci sono sconfitte che fanno ben sperare. E vittorie che, al contrario, lasciano perplessità e qualche malumore. È lo strano caso della Lazio, che col Bologna ha incamerato i primi punti della stagione ma, oltre a non aver replicato la convincente prestazione contro la Samp, si trova in casa due belle gatte da pelare. Ma se per il bel gioco c'è tempo e non sempre si troveranno squadre arroccate come quella di Malesani, i due «casi» Matuzalem e Zarate rischiano di minare un gruppo che della compattezza deve fare il suo punto di forza. Che il brasiliano e l'argentino non siano contenti è sotto gli occhi di tutti. Le ragioni, però, differiscono. Matuzalem ha patito molto l'esclusione dall'undici iniziale di Reja. Il centrocampista, spesso in passato vittima di malanni fisici, si preparava a vivere una stagione da protagonista dopo aver finalmente svolto una preparazione precampionato senza contrattempi. In molti, compreso il diesse Tare, indicavano in lui il possibile protagonista dell'annata biancoceleste. All'esordio contro la Samp, peraltro, Francelino non aveva demeritato. La sua esclusione, infatti, non è stata una bocciatura, ma piuttosto l'amaro risvolto di un cambio di modulo a cui il tecnico è stato obbligato soprattutto per l'abbondanza di quantità e qualità a centrocampo. Probabilmente anche per questo il calciatore ha faticato a capirla e metabolizzarla. Il «colica-gate» che l'ha visto protagonista, in ogni caso, non è stato affatto gradito da Reja, anche perché l'allenatore ritiene di essersi dimostrato finora piuttosto elastico nei confronti dei suoi calciatori. Lo dimostrano il cambio di modulo ma anche e soprattutto i numeri. Nelle prime due giornate di campionato hanno già trovato spazio diciotto elementi della rosa, compresi alcuni che inizialmente sembravano destinati a un ruolo di secondo piano come Cavanda e Kozak. Chance per tutti, quindi, senza favoritismi o titolari sicuri. Da questo punto di vista il caso Matuzalem - ma non va dimenticato neanche quello Mauri nel dopo-Samp - appare immotivato. La società, dal canto suo, non vuole calcare la mano: non ci sono multe in vista per il calciatore ed è probabile che lo stesso Matuzalem si presti in questi giorni ai microfoni per smontare il caso. Il chiarimento con Reja, invece, ci sarebbe già stato ieri sull'erba di Formello. La situazione di Zarate è diversa. In due partite è sempre partito titolare per poi essere sostituito. Contro il Bologna, inoltre, la sua uscita dal campo è coincisa con la trasformazione, in positivo, della Lazio. Per una volta non si può mettere sotto accusa lo spirito. A detta di tutti, allenatore compreso, Maurito sta bene, non è mai stato così disponibile e in allenamento fa grandi cose. Il suo, ha sottolineato Reja, è un problema di autostima. Se sbaglia qualche dribbling o un passaggio perde subito fiducia. Società, tecnico e compagni sono disposti ad aspettarlo. Sarebbe ingiusto e frettoloso, d'altronde, esprimere bocciature dopo due giornate di campionato. Ma all'orizzonte c'è già uno snodo cruciale, perché contro la Fiorentina potrebbe tornare a disposizione Floccari e Maurito si ritroverà in ballottaggio con Rocchi. Il capitano, in questo momento, appare favorito. A Maurito il compito di dimostrarsi campione vero: lottando per la maglia in settimana o, magari, dimostrandosi decisivo anche partendo dalla panchina. In alternativa, spifferano dall'Inghilterra, il Tottenham è pronto a rilanciare a gennaio.