C'è bisogno di umiltà e orgoglio
Con inevitabili palpitazioni, tutto da verificare lo stato d'animo che accompagnerà la Roma nella sua visita alla splendida Allianz Arena, un impianto che dovrebbe indurre al rossore i nostri presidenti della società: a patto, naturalmente, di conoscere il significato della parola vergogna. Difficile pensare che la randellata di Cagliari non abbia lasciato segni profondi sul morale dei giallorossi, l'invito a un immediata impennata di orgoglio è fortemente condizionato dalla realtà: che suggerice come la Roma debba presentarsi con le stampelle all'appuntamento con l'ultima finalista della Champions League. Non si tratta, per fortuna, di una di quelle alternative da «dentro o fuori», il girone avrà una lunga storia e, tedeschi a parte, gli altri sono ampiamente alla portata dei romani. Ma certamente il primo posto aprirebbe altri orizzonti per il sorteggio degli ottavi, a meno che qualche grossa sorpresa, non infrequente, non consegni alla seconda fascia un paio di quelle formazioni da trattare con le molle. Il Bayern di «Ciccio» Van Gaal non avrà Robben, tritato dalla sua Nazionale, e neanche Ribery, squalificato. Non sta andando bene in campionato, ma quando in testa c'è il Mainz (Magonza, se preferite) i margini di recupero diventano ciclopici. Non conforta la Roma la decisione di emarginare Demichelis, che per i rivali di turno era una sorta di banca. Scarsi richiami della tradizione, ma per nulla promettenti, ricordo un 2-0 all'Olympiastadion con il celebre «scaldabagno» di Augenthaler. A Ranieri viene accreditato, dalle voci della società, un organico maestoso, nessuno vuole ammettere che la campagna estiva ha prodotto acquisti quasi estranei alle reali esigenze di una squadra che ha le ruggini di un anno in più e non ha trovato un solo supporto per i punti deboli, su tutti gli esterni. Se si celebra l'arrivo di Borriello, la ragione induce a pensare che la scommessa su Adriano sia considerata già persa, né va meglio con quel Simplicio diventato oggetto misterioso. Stasera la Roma presenterà come esterni di difesa un giovane di buoni mezzi, ma caratterialmente da affinare, e un fuori ruolo. Ranieri deve augurarsi che la sua armata, avvilita e bastonata, ritrovi quell'umiltà e quello spirito di sacrificio che avevano costitutito le basi per la clamorosa impresa della passata stagione. L'esordio in Champions targato Italia chiama in causa anche il Milan, carico di talenti con problemi di convivenza, come ha sottolineato la matricola Cesena. Anche per il vantaggio di essere la sola a giocare in casa, il pronostico gli spetta di diritto, senza dimenticare però che l'Auxerre è formazione da affrontare con cautela. Chiudendosi e ripartendo ha già avvilito uno Zenit, quello di Spalletti, che ha quasi ucciso il campionato russo. Nel primo ciclo di partite, più di un impaccio per le grandi in campo, il Barcellona prima va sotto poi dilaga, l'United annaspa, altalena di gol a Enschede, l'Inter prende un buon punto, avrebbe meritato di più. Fa notizia il ritorno al gol di MiIito, purtroppo nella porta sbagliata.