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Ranieri frena la Roma "Milanesi più forti"

L'allenatore della Roma Claudio Ranieri durante il derby

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Cauto, realista, preoccupato. Il Ranieri della vigilia di Cagliari-Roma si presta a diverse interpretazioni. Di sicuro ha ottenuto un effetto-sorpresa: l'ambiente romanista pieno di certezze dopo l'arrivo di Borriello si è ritrovato a farsi tante domande dopo aver ascoltato il tecnico in conferenza. Ce n'è per tutti: società, addetti ai campi, giocatori delle nazionali e quelli rimasti a Trigoria controvoglia. Ranieri si tiene dentro soltanto la tensione per un rinnovo di contratto che ancora non è arrivato. «Quando ci vedremo con la Sensi ve lo faremo sapere». Il resto decide di renderlo pubblico per riportare la Roma sulla Terra. «Noi da scudetto? Lottiamo per la Uefa e la Champions - risposta dell'allenatore - poi se qualcuno sbaglia saremo lì. Dobbiamo rimboccarci tutti le maniche, giocatori e tifosi. Altrimenti ci sarà da soffrire, a cominciare da Cagliari, un campo per noi storicamente difficile». Precisazione: dicendo Uefa intendeva comunque i primi quattro posti. Ma sembra comunque di risentire il Ranieri ultra-prudente dello scorso anno. Secondo il tecnico gli ultimi colpi di mercato «non cambiano i valori di partenza. Ho sempre messo prima l'Inter. E il Milan, con gli ultimi acquisti, ha raggiunto lo stesso livello. Noi con Borriello abbiamo fatto un bel passo in avanti, ma i gol li abbiamo sempre fatti. Dobbiamo migliorare in difesa e subirne meno». Il ritorno di Nicolas Burdisso dovrebbe confortarlo, eppure Ranieri fa notare come l'argentino sia arrivato in ritardo. «Abbiamo avuto delle difficoltà, poi c'è stata la doppia sorpresa, Burdisso-Borriello. Perciò non è stato possibile poter programmare bene tutto, ma questa non deve essere una scusante. Adesso dobbiamo essere determinati e pensare che siamo in tanti e ci siamo rinforzati». Le dichiarazioni di Mexes dalla Francia («gioco poco, non so se rinnoverò il contratto») gli hanno dato lo spunto per puntualizzare che «quando i giocatori fanno certe dichiarazioni vengono redarguiti. Sono pagati dalla Roma, non è che quando superano la frontiera diventano figli dei fiori. Se c'è qualcosa da chiarire riguarda la società. Chi giocherà di meno dovrà sentirsi comunque utile alla Roma. Se a dicembre questo non succederà cercheremo di venderlo. A forza non tengo nessuno. Le parole di Mexes? Certo che non mi sono piaciute». Il francese è uno dei sei assenti di oggi: Ranieri si è «piegato» alle decisioni dei medici. «Evidentemente non sono ancora pronti - spiega - e io preferisco evitare rischi». Avere dei campi decenti su cui allenarsi lo aiuterebbe, «ma stanno peggio dello scorso anno» dice Ranieri rilanciando un problema irrisolto dai tempi di Spalletti. Chi comprerà la Roma dovrà pensare anche a questo.

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