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Rocchi, capitano "dimenticato"

Rocchi della Lazio

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Negli ultimi anni la fascia di capitano della Lazio non ha portato fortuna a chi l'ha indossata. Basti vedere le cessioni dei vari Oddo, Liverani o Zauri. E in estate c'è stata la possibilità che anche per l'ultimo della serie, Tommaso Rocchi, si verificasse lo stesso destino. L'attenzione della Fiorentina per il bomber veneziano era nota, la riduzione degli spazi nella Lazio dopo l'arrivo di Floccari sarebbe stata la molla che avrebbe spinto il capitano a cercare fortuna altrove. Ma Rocchi è un combattente e ha deciso di vestire ancora quella maglia che per lui, alla settima stagione in biancoceleste, è diventata una seconda pelle. Ci sono ancora tante cose da fare nella Capitale, il traguardo dei cento gol con la Lazio, la voglia di riscattare se stesso e la squadra dopo una stagione da dimenticare. «Ultimamente i giornali mi hanno accostato a tante squadre - ha spiegato - ma la mia volontà è sempre stata chiara. Sono il capitano e voglio dare sempre di più per questa squadra». Fatto sta che, per la prima volta da quando è arrivato a Formello, Rocchi non parte nell'undici base dell'allenatore. Una situazione difficile da accettare per chi ormai può considerarsi una bandiera: «Io non parlerei di undici titolare - ribatte lui - ma di una rosa altamente competitiva in cui ci sono tanti giocatori pronti a dare il massimo pur di convincere l'allenatore, di metterlo in difficoltà nelle scelte. Non importa se contro la Samp non sono partito dall'inizio e se non dovesse capitare nelle prossime gare: ciò che conta è che la squadra vinca». La chance di scalare posizioni nella griglia di Reja il capitano potrebbe averla già domenica, al cospetto del Bologna, perché gli esami a cui si è sottoposto Floccari ieri hanno evidenziato una contrattura alla coscia sinistra. Un problema che sarà valutato meglio oggi ma che potrebbe costringere il calabrese a saltare la prossima gara. Rocchi, per adesso, non ci pensa. Preferisce non fissare troppi obiettivi se non quello di «essere importante per questa maglia, determinante per portare punti alla squadra». Una squadra che, secondo il capitano, «si è molto rinforzata rispetto alla scorsa stagione, con un Hernanes che alle qualità tecniche aggiunge una grande disponibilità e uno Zarate che quest'anno ha tutto per mostrare la sua faccia migliore al pubblico». Anche se gli si chiede un pronostico per la nuova stagione il veneziano non corre troppo: «Quattro squadre ci sono superiori, noi siamo in quel gruppo di sei che si giocano l'accesso all'Europa League». Ciò che conta, al di là dei risultati, è riconquistare un pubblico che dalla Lazio si è un po' allontanato: «Ci sono stati pochi abbonamenti, è vero, ma noi dovremo fare in modo che tantissima gente faccia il biglietto domenica dopo domenica». Per farlo è necessario mantenere quella compattezza che, nella scorsa stagione, è stata ritrovata solo a Norcia: «Tutti devono dare il massimo, anche chi non scende in campo deve farsi trovare sempre pronto. Ma le parole contano poco, dobbiamo dimostrarlo coi fatti». Lui l'ha già fatto avendo deciso di restare a Roma anche senza la certezza di essere titolare. Ha scelto di dare l'esempio. Da capitano vero.

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