Il business contamina lo sport
IlPontefice si augurava che lo sport mettesse al bando affarismo e retorica e ponesse al centro l'uomo. Costantini - dal 2000 al 2008 presidente del Centro sportivo italiano e attualmente presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport - misura lo sport di oggi con il metro di quell'istanza. Il quadro che ne emerge è desolante. Lo sport subisce ovunque uno svilimento dei suoi valori più autentici. I responsabili? Manager senza strategie; il Coni, sbilanciato nella promozione dello sport professionistico rispetto allo «sport per tutti», lasciato ai soli enti di promozione sportiva; una smania della medaglia a tutti i costi; un rapporto scuola-sport mai davvero avviato. La «rivoluzione» deve cominciare dal basso, per puntare allo sport come pratica educativa e prevenzione sanitaria. Come? Formando nuovi dirigenti e restituendo alle strutture degli oratori parrocchiali l'originaria funzione di «avamposti educativi nel territorio». «Dio salvi lo sport» Edizioni La Meridiana 16.50 euro