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I funamboli del freestyle pronti a sbarcare nella Capitale Il Red Bull X-Fighters Tour fa tappa al Flaminio il 2 ottobre

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Abordo delle amate moto da cross fanno acrobazie impensabili e fantastiche piroette. Li chiamano «tricks», trucchi. Rischiano la pelle, ma alla loro passione non rinuncerebbero per niente al mondo. Sono i protagonisti del Red Bull X-Fighters World Tour, campionato internazionale di motocross freestyle. Nel weekend di ferragosto hanno entusiasmato il pubblico di Londra, accorso in massa alla vecchia centrale termoelettrica di Battersea. Sabato 2 ottobre saranno a Roma, allo stadio Flaminio (biglietti da 35 a 60 euro), per la sesta e ultima tappa del tour, con quattro piloti in piena corsa per il successo finale: il norvegese André Villa, il neozelandese Levi Sherwood, l'americano Nate Adams e l'australiano Robbie Maddison. Guai a chiamarli semplicemente riders, potreste offenderli. Loro si sentono, anzi sono, freestyler, distanti anni luce dal mondo della semplice e «noiosa» velocità. I più giovani, come il 18enne Levi Sherwood, fanno acrobazie fin da piccoli. I più «anziani» hanno invece cominciato con altre specialità: Villa, per esempio, era un fenomeno dello sci acrobatico. Poi, stanchi e annoiati dalla solita routine, hanno colto la balla al balzo e virato sul freestyle. Uno sport sicuramente pericoloso, come dimostrato a Londra proprio dal norvegese, finito in braccio agli spettatori dopo un volo di alcuni metri (fortunatamente senza conseguenze). Ma anche altamente spettacolare. Il regolamento è semplice: i riders si confrontano a suon di salti mortali davanti a cinque giudici, chiamati a valutare parametri diversi (varietà, difficoltà ed esecuzione, stile, uso del tracciato, spettacolarità e reazione del pubblico). Dopo le qualificazioni si parte con i confronti a eliminazione diretta. Vince chi ottiene il voto di almeno tre giudici. A Londra l'impresa è riuscita al giovanissimo Sherwood, autore dell'incredibile superflip e per questo soprannominato «rubber kid», ragazzo di gomma: «Come è possibile compiere acrobazie del genere? Amo il freestyle, mi alleno tutti i giorni, non penso al pericolo». Sherwood ha subito conquistato i 28 mila spettatori inglesi (senza contare le centinaia di persone assiepate sui balconi dei palazzi circostanti). «Ma ora voglio vincere al Flaminio (preferito allo Stadio dei Marmi per la maggiore capienza, ndr) – ha spiegato – e poi visiterò sicuramente Roma».

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