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Basta Hernanes

L'attaccante brasiliano della Lazio Hernanes

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Si resta così, niente ciliegina sulla torta. Santa Cruz rimane al City e la Lazio decide di puntare sugli attaccanti in rosa: Floccari, Zarate, Rocchi, Foggia e Kozak. Non che sia una lista di bassa qualità, anzi. Il tramonto definitivo della trattativa con il paraguaiano si è consumato in un ultimo giorno di mercato trascorso tra tante voci ma nessun fatto. E così la torre tanto auspicata da Reja non è arrivata. A impedire la riuscita di un affare che sembrava già concluso una settimana fa sono stati tre fattori. Il primo riguarda l'ulteriore rilancio di Lotito sull'ingaggio del calciatore, con la richiesta al Manchester di pagarlo interamente almeno nei primi mesi. Il secondo l'addio di Robinho ai Citizens, con il reparto offensivo di Mancini che si è trovato improvvisamente più povero. Il terzo le perplessità sulle condizioni fisiche del calciatore e la voglia di non rompere alcuni equilibri nello spogliatoio biancoceleste che l'arrivo di una primadonna avrebbe probabilmente minato. Che poi l'affare possa essere semplicemente rimandato a gennaio, questo è un altro discorso. Possibile, non probabilissimo. Più verosimile nella sessione invernale un colpo in difesa: secondo alcune indiscrezioni ci sarebbe già un accordo per l'arrivo dell'uruguaiano Lugano per sei milioni di euro.   La Lazio chiude così il suo mercato con la cessione di Cribari al Napoli per un milione di euro, mentre sono sfumate in dirittura d'arrivo, per poche decine di migliaia di euro, le trattative che avrebbero dovuto portare Bonetto al Livorno e Perpetuini alla Triestina. Si resta in tanti, troppi, e Reja non ne sarà contento. Il fiore all'occhiello resta l'operazione Hernanes, graditi da allenatore e tifosi anche l'arrivo a parametro zero di Bresciano, il rinnovo di Ledesma e il riscatto di Floccari. Ancora un'incognita Garrido e Gonzalez. La Lazio ora ha tre portieri; cinque centrali per tre maglie da titolare; quattro giocatori di fascia contando anche le quotazioni in rapida ascesa di Cavanda; un centrocampo che può destare invidia anche a squadre di prima fascia; un attacco competitivo. Questo senza contare gli «indesiderati» rimasti a Formello che adesso andranno gestiti con cautela. Gli unici movimenti in entrata di ieri hanno riguardato due giovani destinati alla primavera: il portoghese Pedro Vitorino Fernandes Rosario e il romeno Stefan Tira Catalin, entrambi attaccanti del 1994. I tifosi si aspettavano qualcosa di diverso, il botto finale. Ma la Lazio lo aveva già messo a segno prima di Ferragosto.

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