Lazio col fiato corto
Finisce male. Cassano e Guberti condannano la Lazio a Marassi e mandano in castigo i biancocelesti che pure avevano disputato una buona gara. Hernanes e Zarate regalano magie, ma Reja si incarta e non capisce la sofferenza dei suoi nella ripresa. Uno-due terribile e tutti a casa. Peccato davvero. Primo tempo equilibrato, la Lazio parte bene, sfiora il gol con Ledesma ma non trova il gol del vantaggio. Hernanes e Zarate dimostrano subito di parlare lo stesso linguaggio tecnico e creano pericoli alla posta difesa da Curci. Insomma il modulo ultra-offensivo presentato da Reja dimostra di reggere l'urto anche se dietro si soffre troppo quando gli esterni di attacco non aiutano in fase difensiva. Tant'è si va al riposo con un pareggio senza reti sperando nel calo fisico dei padroni di casa. Nella ripresa invece si verifica il contrario e i biancocelesti lasciano spazio alla Sampdoria. Si fa male Del Nero, entra Cavanda ma il gol è nell'aria e arriva per l'ingenuità di Lichtsteiner condita dalla severità dell'arbitro Romeo. Rigore trasformato da Cassano con Muslera che non ripete il miracolo della finale di Coppa Italia 2009. E nell'occasione Reja viene espulso per proteste come nella passata stagione. Il raddoppio di Guberti dopo la papera del portiere uruguaiano decreta la fine dei giochi. Ma proprio il tecnico non ha colto il momento decisivo cercando di fermare la marea doriana: c'era bisogno di Brocchi, di un cambio conservativo perché era chiaramente finita la benzina. Il tecnico ha temporeggiato e la sua squadra è stata trafitta da Cassano e Guberti, proprio due ex giallorossi a confermare che non era la serata fortunata per i biancocelesti. Infine le sostituzioni: togliere Zarate quando si è in svantaggio sembra una bestemmia calcistica. Ora nessun dramma per questo ko peraltro su un campo molto difficile e contro una formazione che ha fallito il preliminare di Champions ma è sicuramente più in forma rispetto alla Lazio, una squadra ancora in fase di costruzione. Da oggi scatta il conto alla rovescia per il mercato della Lazio. Saranno 48 ore frenetiche soprattutto in uscita per riuscire a sfoltire una rosa che ancora troppi petali. E Reja, come priorità, aveva chiesto rinforzi ma anche la possibilità di lavorare a Formello con 24-25 giocatori senza vedere musi lunghi. Sarà un lavoro duro ma Lotito e Tare proveranno a trovare acquirenti per i tanti esuberi biancocelesti.