A carte scoperte
La Juventus riparte da Bari. Dove l'anno scorso visse una delle sue giornate più tristi: sconfitta 3-1, Diego (ieri sconfitto ma subito a segno con il Wolfsburg) capace di sbagliare un rigore e Del Piero in panchina per novanta minuti. Dal 12 dicembre 2009 al 29 agosto 2010 è successo di tutto e altro succederà ancora (piace molto Borriello, oltre a Pazzini e Benzema) pur se Marotta continua a dire che «cose clamorose non accadranno». Intanto però società e squadra si sono rifatte il trucco ed è andata in scena una vera rivoluzione. «Non mi aspettavo - ha spiegato l'ultimo arrivato Quagliarella, presentato ieri - di arrivare alla Juventus, è successo tutto in breve tempo, ma siamo dei professionisti e questi cambiamenti fanno parte del lavoro. Se non c'è feeling con qualche persona può succedere di andarsene». Anche Delneri è carico. «Il nostro obiettivo è disputare un campionato da Juventus – assicura il tecnico neosessantenne - dobbiamo recuperare i valori della nostra maglia. È la mia ultima occasione per vincere qualcosa? In realtà è la prima, ma va bene così. Il gap con l'Inter? Non ci interessa: vogliamo essere la Juventus e loro, per l'esperienza che hanno, restano i più forti. Il Milan con Ibrahimovic? In teoria fa un gran colpo, ma un giocatore solo non fa mai la differenza». A proposito di squadra, tra gli ultimi arrivati Aquilani e Krasic andranno in panchina e dal primo minuto giocherà solo Quagliarella che sfrutterà così il ko di Amauri. Il resto della giornata vede il Milan ospitare il Lecce con la testa proiettata già alle mirabilie che il trio Ibra-Ronaldinho-Pato promette sulla carta: Allegri già non vede l'ora e l'ha già esaltato come il tridente più forte d'Europa, Borriello magari un po' meno e alla fine potrebbe essere proprio lui il colpo di mercato finale di uno scatenato Marotta e della sua Juventus. «Non è un caso - ricorda Allegri, caricando i suoi - che l'anno scorso, a cinque giornate dalla fine, il Milan era a un punto dall'Inter». Fiorentina-Napoli propone l'esordio di Mihajlovic sulla panchina viola: Gilardino deve lanciare segnali anche a Prandelli che ieri lo ha rimesso nel gruppo azzurro, per il resto D'Agostino giocherà trequartista e Vargas si riprende il suo posto. Il Napoli dal canto suo ha festeggiato l'approdo in Europa League ma dovrà far capire che il divorzio da Quagliarella non ha lasciato strascichi in spogliatoio. Per il resto Chievo-Catania, Palermo-Cagliari (dove Harnandez e Pastore sono attesi ai fuochi d'artificio dopo un'estate da protagonisti), Parma-Brescia con Giovinco e Diamanti in rampa di lancio. Quanto all'Inter, domani andrà a Bologna: con qualche dubbio in più, almeno per ora.