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Rincorsa Roma

Ranieri durante l'allenamento della Roma

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Campionato nuovo, Roma vecchia. Riparte la rincorsa dei giallorossi (ma anche di tutte le altre) all'Inter campione d'Italia che già ha mandato chiari segnali nella prima uscita stagionale a San Siro qualche giorno addietro. Stavolta però Totti & Co. non saranno soli, ma dovranno anzi sgomitare per meritare il ruolo di anti-Inter che il mercato assegnerebbe di diritto ad altri. Il colpo vero (aspettando che la scommessa su Adriano si riveli davvero «vincente») Ranieri lo ha fatto sul filo di lana, riuscendo a trattenere Burdisso al termine di una trattativa lunga ed estenuante. Fedeli al criterio «squadra che vince (o almeno convince) non si cambia» (anche perché senza soldi il mercato è roba difficile da fare), la Roma riparte con un Totti in condizione stellare, un Menez in grande crescita, stimoli giusti e la voglia di restare aggrappata al calcio che conta. Ranieri è carico e cerca di trasmettere la chimica giusta ai suoi uomini che hanno visto gli altri (Milan, Juve e Genoa su tutti) aumentare le proprie aspettatative grazie alle operazioni del mercato estivo. Per farlo il tecnico testaccino non può non partire proprio dalla conferma della prima pedina che aveva chiesto alla «sua» dirigenza: Burdisso.   «Ho chiesto solo lui, non è che avessi chiesto chissà che cosa» attacca il tecnico nella conferenza che bagna la vigilia del torneo. «Sappiamo che siamo in un momento difficile - continua non nascondendo un certo disagio - sappiamo che la società attraversa un momento delicato, che la presidente Sensi ha trovato un accordo con la banca, che presto ci sarà un compratore. Ma a noi del campo queste cose non devono interessare, dobbiamo solo pensare a giocare con la nostra forza e con la nostra determinazione». Come dire alla squadra che la situazione economica del club non dovrà servire quale alibi per la stagione alle porte. Non a caso spiega pubblicamente l'operazione Burdisso. «Lo abbiamo preso con i quattro milioni arrivati dalla cessione di Cerci e perché la banca ha dato l'ok. Dov'è l'errore di non averlo preso prima? Non c'è errore, se uno non ha i soldi non può comprare qualcosa». Gli altri invece i soldi ce li hanno eccome e qui parte il secondo rimbrotto di Ranieri. «Sì, le altre si sono rinforzate molto, noi un po' meno, per le note motivazioni. Ma la Roma è forte di suo e avete visto Burdisso quanto è stato importante la scorsa stagione. La Juve? La metto dove metto Roma, Milan e le altre. I bianconeri non possono ripetere il campionato dello scorso anno. Il Milan se prende Ibrahimovic è ai livelli dell'Inter». E proprio da quanto di buono fatto vedere la scorsa stagione, Ranieri vuole ripartire e senza commettere gli errori del passato. «Stavolta dobbiamo partire subito forte. Massimo rispetto dell'avversario, noi siamo un gruppo, tutti: siamo la Roma e vogliamo vincere. Abbiamo fatto buone cose ma dobbiamo chiudere le partite e approfittare di quando siamo in un buon momento. Sono fiducioso, vogliamo ripetere il campionato dell'anno scorso. I tifosi? Avevamo creato una grande sinergia con loro, anzi mi dispiace che per via della tessera del tifoso ce ne saranno di meno. Poi ovviamente capisco anche le leggi dello Stato italiano». Ranieri riparte dunque dalla Roma dello scorso anno, ma ha già fatto la sua selezione: Baptista non è tra i convocati, Julio Sergio torna in porta titolare e Simplicio in panchina. Secca la replica del tecnico sull'attaccante brasiliano: «Beh c'è Okaka. Aspettiamo la fine del mercato e alla fine del mercato si tireranno le somme. E poi Baptista non sarebbe stato comunque convocato perché ha un problema al polpaccio». Sarà, ma sa tanto di bocciatura: se ne parlerà, ma dopo. Adesso c'è da pensare al Cesena... e a partire per una volta col piede giusto.

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