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Ride solo Ranieri

Claudio Ranieri

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Achtung! Ma fino a un certo punto: se è vero, infatti, che i tedeschi sono rivali rognosi per tutti, la storia insegna che i confronti con gli italiani raramente li hanno gratificati. La Roma esce sollevata, dalle emozioni del sorteggio al Grimaldi Center di Montecarlo per la composizione dei gironi della Champions League, al via il 14 settembre. La seconda fascia la obbligava a guardare con apprensione soprattutto a corazzate della stazza delle tre inglesi e naturalmente del Barcellona, sicuramente più addomesticabile il Bayern Monaco, che ha giocato l'ultima finale perdendo secco contro l'Inter e che ospiterà subito la Roma. Però a quell'appuntamento era arrivato grazie a un'autentica ignominia, lo scippo ai danni della Fiorentina. Era importante, soprattutto, che la terza e quarta fascia non proponessero ostacoli particolarmente insidiosi, magari per condizioni ambientali, invece i romanisti avranno occasioni di rivincita contro due squadre che in stagioni receti hanno procurato sgradevoli sorprese, ma che restano outsiders e neanche di lusso. Contro i romeni del Cluj la Roma aveva perduto in Champions all'Olimpico, riuscendo comunque a recuperare la qualificazione agli ottavi, allora il Cluj era allenato da Beretta, adesso in panchina c'è un altro italiano, Mandorlini, stavolta non avrà il vantaggio del fattore sorpresa.   Anche il Basilea è passato a Roma, però in Europa League, anche in questo caso recuperato il passaggio del turno, però quella era una squadra distratta soprattutto dai lavori in corso dopo il cambio di guida tecnica. Sono esclusivamente romani i sorrisi di questo pomeriggio monegasco, a Milano l'umore è comprensibilmente diverso nei confronti del verdetto delle urne. La Roma deve comunque trarre motivi di apprensione da un altro aspetto della cerimonia, la premiazione dei migliori giocatori della passata stagione, in assoluto e ruolo per ruolo. Sul palco, a consegnare i riconoscimenti, grandi campioni del passato, il portiere Zubizarreta, il difensore Andreas Brehme, il centrocampisra Gianfranco Zola, l'attaccante Solskjaer. I sedici tecnici delle protagoniste degli ottavi di finale dell'ultima Champions hanno designato, in ordine di ruolo, Julio Cesar, Maicon, Snejider e Milito, quest'ultimo scelto anche come miglior giocatore in assoluto, sarà possibile ancora un confronto ad armi impari? Ma l'eterno duello tra Italia e Germania non si ferma all'impegno dei giallorossi, l'Inter trova, in un girone di alto livello complessivo, il Werder Brema che ha cancellato la Sampdoria a tempo scaduto, ma è penalizzato da una fase difensiva spesso imbarazzante. Maggiore attenzione, i campioni di tutto dovranno forse dedicarla non soltanto al Twente, fresco campione d'Olanda, ma anche e soprattutto al Tottenham, che ha tradizione e storia e che rimane una delle squadre di punta della Premier League. Peggio ancora è andata al Milan, che mai come adesso avrà l'esigenza di portare felicemente a termine l'operazione Ibrahimovic per venire a capo del gruppo più difficile in assoluto. La presenza di Real Madrid e Ajax, accanto ai rossoneri, garantisce un tasso di nobiltà straordinario, diciannove volte sul tetto d'Europa per tre club che hanno fatto la storia del calcio. Volto benevolo dell'urna per il Manchester United e per il Barcellona, che non avevano proprio bisogno di sorteggi più fraterni che amichevoli: per gli inglessi i decaduti Rangers, il Valencia in disarmo e i misteriosi campioni di Turchia. Non turbano i sonni dei catalani Panathinaikos e Copenaghen, si ripetere la sfida con il Rubin Kazan, notevolmente regredito. E poi abbiamo anche un girone di coccio, per la gioia di Rui Costa che aveva auspicato un sorteggio benevolo. Al suo Benfica toccano il Lione, la meno attrezzata della prima fascia, poi lo Shakthar e l'Hapoel Tel Aviv, difficile pensare a qualcosa di meglio.

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