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Ibra ha detto sì

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Zlatan Ibrahimovic

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Maratona Ibra. Il Milan è molto vicino all'acquisto del campione svedese del Barcellona. «La trattativa è difficile e costosa - ha spiegato l'amministratore delegato rossonero Adriano Galliani alla fine di una lunga giornata di negoziazione - ma stiamo lavorando per portare Ibra a Milano. Non mi muovo da Barcellona, domani (oggi, ndr) alle 12 rivedrò il presidente Rosell». Nulla di definitivo, dunque. Ma la sola scelta di restare in Catalogna e proseguire le trattative a oltranza può far sperare i tifosi milanisti. L'affare Ibrahimovic assomiglia sempre più alla vicenda Ronaldinho, andata in scena due stagioni fa. Il Milan sbarcò a Barcellona con l'intenzione di portare il Gaucho in Italia a condizioni vantaggiose, dovette cedere qualcosa dal punto di vista economico, ma alla fine riuscì nell'impresa. Stavolta potrebbe accadere lo stesso. Ricevuto un secco rifiuto dal presidente Rosell sull'ipotesi scambio di prestiti, con Ibrahimovic in rossonero e Borriello in blaugrana, Galliani ha repentinamente cambiato strategia, mostrando la ferrea volontà di portare lo svedese a Milanello. «Non ci saranno contropartite tecniche - ha spiegato - né Borriello né Huntelaar». A questo punto l'ipotesi più realistica è il prestito con diritto (o forse obbligo) di riscatto tra un anno, quando il Milan potrebbe liberarsi di alcuni contratti pesanti (vedi Ronaldinho e Seedorf). Una soluzione emersa già durante il primo round della trattativa, svoltosi all'ora di pranzo al ristorante «Ca L'Isidre», nel centro di Barcellona. Al tavolo con Galliani e Rosell c'erano anche il direttore sportivo del Barça Antoni Zubizarreta e il direttore organizzativo rossonero Umberto Gandini, braccio destro di Galliani vista l'assenza forzata di Ariedo Braida, bloccato a Milano per perfezionare il passaggio in prestito di Adiyiah alla Reggina. Tra una zuppa di verdura, un risotto e un gelato al cocco, Rosell e Galliani hanno gettato le basi dell'accordo. «La trattativa è aperta - ha dichiarato il dirigente rossonero uscendo dal ristorante attorno alle 16.30 - ma siamo solo all'inizio. Se mi piacerebbe tornare a Milano con Ibra? Certo, ma anche con Brigitte Bardot giovane». Pochi minuti più tardi il buon umore di Galliani ha trovato conferma nelle parole di Rosell: «Stiamo parlando del trasferimento di Ibrahimovic. Tutto dipende dall'offerta del Milan: potremmo vendere il calciatore a titolo definitivo o girarlo in prestito per una stagione. In ogni caso non intendiamo pagare parte dell'ingaggio». Parole chiare e precise. E così al secondo round della trattativa, iniziato alle 17.15 al Camp Nou, ha potuto prender parte anche Mino Raiola, procuratore di Ibrahimovic. La cui iniziale diffidenza («Zlatan ha un contratto di quattro anni. E poi se il Milan vuole acquistare una Rolls-Royce deve esser certo di avere i soldi») è stata sommersa dalla volontà del giocatore, che fuori dallo stadio avrebbe salutato Galliani con un esplicito: «Portami al Milan». Pochi minuti prima delle 19 Rosell, Galliani e Raiola sono stati costretti a sospendere la trattativa per assistere alla sfida tra i rossoneri di Allegri e il Barça di Guardiola, valida per il trofeo Gamper. Si riprende oggi (eccetto colpi di scena durante la notte): l'accordo sembra dietro l'angolo. Nel frattempo la Juventus, impegnata stasera contro lo Sturm Graz nel ritorno del preliminare di Europa League, ha ufficializzato l'arrivo in prestito di Aquiliani (il diritto di riscatto è fissato a 16 milioni). Diego e Trezeguet, non convocati per la sfida di stasera, sono vicini all'addio, mentre l'acquisto di Di Natale è praticamente cosa fatta. Anche il Napoli ha messo a segno un colpo: si tratta di Josè Sosa, argentino del Bayern Monaco che sarà ufficializzato domani.

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