Tessera, per adesso basta la ricevuta

Apochi giorni dall'inizio del campionato di serie A arrivano le prime indicazioni per il varo della card dello spettatore. Sabato Roma-Cesena sarà la prova generale, l'occasione per vedere pregi e difetti dell'iniziativa che già ha registrato un calo degli abbonamenti rispetto allo scorso anno (da 24 mila a 18 mila la Roma, da 21 mila a 7 mila la Lazio). Le prime indicazioni sono state fornite ieri dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica a Roma presieduto dal viceprefetto vicario Clara Minerva, alla presenza di rappresentanti Coni, Figc, Lega Professionisti e società Roma e Lazio. Chi ha presentato domanda per avere la tessera ma non l'ha ancora in mano potrà esibire la ricevuta, che servirà anche a chi vorrà acquistare il biglietto per seguire la propria squadra in trasferta. Nessun problema per l'adulto che si presenterà ai cancelli con un minore al seguito: passerà i varchi insieme con lui. Su Roma, per quanto riguarda lo stadio Flaminio, riferisce la Prefettura che «per il Campionato di Lega Pro, il questore Francesco Tagliente ha evidenziato che non sussistono al momento i requisiti minimi, pertanto per l'incontro di calcio Atletico Roma-Taranto Sport in programma sabato verrà consentito l'accesso ai soli possessori della tessera del tifoso». Lapidario l'attore romanista Claudio Amendola: «La tessera è perfettamente inutile - dice - Il problema della violenza nel calcio andrebbe risolto inasprendo le sanzioni e soprattutto garantendo la certezza della pena». I tifosi annunciano proteste. Per Roma-Cesena potrebbero organizzare un sit-in davanti allo stadio e seguire la partita con le radioline, entrare nel secondo tempo e isolare chi ha sottoscritto la tessera spostandosi nella gradinata bassa della curva. E ieri sera alla Festa della Lega di Alzano Lombardo (Bergamo) ultras atalantini hanno lanciato bottiglie e altri oggetti contro gli agenti, alcuni dei quali sono rimasti feriti. Alcune auto sono date alle fiamme. Il lancio di petardi ha interrotto il dibattito mentre parlava il ministro Maroni. Fab. Dic.