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Zeman: "Totti indispensabile Del Piero non lo è più"

Il neoallenatore del Foggia, Zdenek Zeman

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Zdenek Zeman è tornato in pista con il suo Foggia in Lega Pro e subito ne ha per tutti. E non solo sul campo, dove ha vinto la prima partita campionato. Con Zemanlandia tornano anche le esternazioni sui big del calcio. "Lippi? Non lo valuto per un Mondiale fatto bene o male ma per la sua storia - dice il tecnico boemo a Max, in edicola da domani -. Non mi sono piaciuti i suoi anni alla Juve dove penso abbia partecipato attivamente a Calciopoli». PANCHINE - L'ex ct della nazionale non è l'unico collega nel mirino dell'allenatore ex Roma e Lazio. "Mourinho ha vinto la Champions giocando l'anticalcio - punzecchia il boemo -  con una squadra, l'Inter, che passa per la migliore d'Europa".  Sulla sponda Juve, invece, Zeman ha in serbo un velenossissimo no comment per Delneri: "Su di lui non mi pronuncio, visto che fa cose che non sono nel mio spirito".   NUMERI 10 - Chiuso il capitolo allenatori, si passa ai calciatori. In particolare ai fantasisti Cassano, Totti e Del Piero. Il barese per Zeman è "un talento ma non è mai stato decisivo". Al contrario del capitano della Roma: "eclettico e può giocare ovunque. È da 15 anni che si tira la Roma sulle spalle". Ma il giudizio meno lusinghiero è per il Pinturicchio juventino: "al contrario di Totti, Del Piero non è più indispensabile". Il grande accusatore di Calciopoli poi ha una parola anche per il calcio di oggi. "È tutto business e gioco individuale dentro e fuori dal campo. Gli allenatori non contano più nulla fanno tutto i procuratori. La tessera del tifoso poi è una confessione di impotenza, per pochi delinquenti pagano in migliaia".  

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