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Quei problemi andavano risolti molto prima

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Èpur vero che, nel primo tempo dell'incontro di sabato, la squadra giallorossa, anche grazie al talento di Pizarro e al genio di Totti, ha retto benissimo il confronto con l'Internazionale, ma lo svolgimento della ripresa è stato penoso, soprattutto per le «gaffe» di un paio di attaccanti e la giornata a dir poco disastrosa del portiere Lobont. E il nervosismo di Ranieri è, a suo modo, eloquente perchè tutti ricordiamo la splendida tenuta dell'allenatore durante tutta la passata, ammirevole stagione giallorossa. Bisogna dire schiettamente che nè i gruppi privati romani o di fuori meno, nè banche coinvolte nei problemi finanziari del club, si sono mossi com la sollecitudine e la concretezza richieste dalla situazione così delicata perchè legata, al tempo stesso, ad una travolgente passione popolare e al generoso impegno di una famiglia come quella dei Sensi che non ha badato a sacrifici anche pesanti pur di assicurare alla Roma un robusto governo finanziario e tecnico. Senza ridicole esagerazioni perchè stiamo parlando di calcio e, non del centocinquantesimo anniversario dell'unità d'Italia, bisogna aggiungere che anche il CONI e soprattutto il Governo avrebbero dovuto mobilitarsi perr contribuire alla soluzione del problema prima dell'inizio della stagione, perchè la Roma (come la Lazio) rappresenta un patrimonio storico, sportivo, sentimentale di una città che, non a caso, è stata definita eterna. la soluzione della crisi giallorossa andava trovata prima dell'inizio della stagione, sia per il rispetto della famiglia Sensi, sia per riguardo alle spiegabili preoccupazioni dei giocatori e degli altri dipendenti del club, ma soprattutto per tutelare le sorti sportive di un sodalizio che negli ultimi anni ha rappresentato l'argine più solido contro l'avanzata del club di Moratti. Per fortuna siamo ancora in tempo, dopo l'amara rinuncia alla Super-Coppa, per sistemare la società rasserenare la squadra e completarla (nella misura del possibile) prima della chiusura del mercato. Intanto il debutto di campionato col Cesena non è proibitivo. Meno agitata, per fortuna, è stata questa volta la vigilia della Lazio, il cui successo sul Deportivo de La Coruña è stato sottolineato dall'entusiasmante debutto di Hernanes, preludio all'arrivo di Santa Cruz e dal ritorno di Zarate e Floccari al gol e ad una prestazione convincente. Il caso Ledesma è ancora in discussione dopo l'incontro di ieri tra il giocatore e il Presidente ma Reja - che è tornato ad una formula tattica più equilibrata - può affrontare il torneo senza troppi patemi d'animo. Semmai, sulle squadre romane pesa la minaccia di assurde quanto insidiosissime violenze non del pubblico autentico né dei tifosi ma dei famosi ultrà, che hanno imparato ad usare varie tattiche da guerriglia, infischiandosene della famosa «tessera» escogitata dal Ministero dell'Interno. Il problema non si può certo sottovalutare in un periodo così drammatico di crisi dell'occupazione, ma bisogna convincere il Viminale e il Governo che, mentre la «tessera» complicata la vita dei veri tifosi, è solo il rigore della giustizia a poter dissolvere, come in Inghilterra, la minaccia della violenza.

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