La Roma riparte da Totti
Con Pizarro, senza Julio Sergio, ma soprattutto nelle mani di capitan Totti che ci mette di nuovo la faccia e cerca di tenere unito un gruppo che rischia di sfaldarsi. È la Roma che si avvicina alla prima uscita ufficiale della stagione in programma domani sera a San Siro: arbitro Bergonzi. Gara secca valida per la Supecoppa contro la solita Inter che non sembra aver subìto più di tanto l'esodo dello Special One e sia annuncia «affamata». Sfida dai mille incroci e altrettanti risvolti, Totti e Zanetti capitani storici delle due squadre che da un lustro ormai si contendono più o meno tutto in Italia. Adriano che torna, seppur in panchina, sul luogo del delitto affrontando quell'Inter dalla quale era fuggito un anno e mezzo fa: e per uno strano scherzo del destino era stato proprio un Inter-Roma (3-3) il suo ultimo match a San Siro con la maglia nerazzurra. Anche per lui sarà l'occasione del riscatto, per mostrare al mondo che non è un giocatore finito e può dare ancora qualcosa a questo sport: e alla Roma. Però per i giallorossi, ancora una volta, sarà una partenza in salita chiamati a fare i conti con la prima della classe in cerca di conferme dopo l'esodo estivo del suo timoniere. E ancora una volta si ripartirà da capitan Totti che all'Inter, in coppa a San Siro, non ha mai segnato. Sarà solo un altro dei tabù che il capitano giallorosso promette di sfatare, così come si affretta a scacciare, tramite il suo sito internet, gli spettri di una crisi «interna» (anche se forse la squadra alla fine dei conti era proprio la meno coinvolta) che in alcuni momenti era sembrata invece evidente. «Non ci sono mele marce nel nostro gruppo» ha detto, forse consapevole che adesso c'è da pensare solo alla Supercoppa e a vincere questa partita che, come detto giustamente da qualcuno, potrebbe spazzar via in un colpo solo tutti i problemi e guarire questa Roma non ancora al cento per cento. E al popolo romanista interessa poco il clima che si respira dentro le mura di Trigoria vista la risposta alla prima chiamata stagionale: saranno quasi ventimila domani sera a San Siro e la cosa non fa che caricare la squadra. «Sono contento e molto motivato - ha detto Totti - nel sapere che i nostri tifosi ci seguiranno così numerosi a Milano. Speriamo di far rivivere le belle sensazioni di questi anni dove il protagonista è sempre stato un gruppo splendido: i calciatori ma anche la proprietà, la dirigenza e tutte le persone che lavorano giornalmente in silenzio attaccate a questa maglia con professionalità, passione e senza mai avere il bisogno di apparire». Chi a San Siro di certo non farà la sua apparizione, tranne miracoli dell'ultima ora, sarà Julio Sergio che non risulta nella lista dei convocati per la Supercoppa: anche se molto probabilmente verrà ugualmente aggregato al gruppo in partenza stamattina per Milano (così come Burdisso Junior per il quale la Roma ha mandato una diffida al Rosario Central per il ritardo del transfer non ancora arrivato e che rischia di far saltare un suo eventuale utilizzo). Pizarro invece ci sarà: abile e arruolato. Con lui disponibile Ranieri può tornare al «vecchio» modulo e ipotizzare anche il «rombo» a centrocampo già fatto vedere in qualche uscita estiva con Menez, tra i migliori nel pre-campionato, utilizzato dietro alle due punte: Vucinic e Totti... ovviamente.