Roma, subito in salita

Si riparte. E ancora da Inter e Roma: inevitabilmente in questo ordine. Per i giallorossi di Ranieri nella Supercoppa (gara secca in programma sabato a San Siro) sarà di nuovo subito in salita nonostante, almeno per il momento, l'Inter non abbia ancora fatto i colpi di mercato che l'hanno portato sul tetto del mondo nelle scorse stagioni (ma l'operazione Sculli potrebbe contraddirci in extremis). In salita perché oltre ai già noti problemi fisici dei giallorossi, e alla differenza tecnica globale palese tra le due squadre, all'interno delle mura di Trigoria non si respira un bel clima. C'è netta la sensazione delle «due fazioni» a livello dirigenziale in questo momento di «passaggio» che potrebbe portare alla cessione del club. Due «forze»che sembrano non più in simbiosi tra loro e non fanno che aumentare i problemi con i quali Ranieri è già alle prese. In primis quello delle condizioni fisiche di Pizarro e Julio Sergio due dei cardini imprescindibili della sua «nuova» Roma che ripartirà, inevitabilmente, dal passato. Per entrambi oggi test decisivo che darà il via libera all'utilizzo per la gara di sabato. Julio Sergio, che ieri ha fatto un allenamento differenziato resta ancora in dubbio: ma c'è ottimismo. Più velato quello per Pizarro che già contro il Grosseto era stato messo tra i disponibili ma che poi aveva chiesto di avere ancora qualche giorno di lavoro prima di rientrare in campo. Poi prima della trasferta ad Atene (partita che è stato altro motivo di frizione all'interno dei «quadri» dirigenziali), giocatore e staff tecnico avevano fatto una riunione per decidere se «rischiare» e si era deciso per il «no». A San Siro sarà dunque Roma «vecchia» con il solo utilizzo, al momento scontato, di quel Menez in grado di convicere in questo primo squarcio di stagione Ranieri e i suoi. Il francesino, Totti a parte, si è presentato in grande condizione e tenerlo fuori per il primo impegno ufficiale sarebbe davvero un peccato: velocità, condizione, e tanta voglia. Ranieri in realtà non sembra aver ancora deciso il modulo e dovrebbe ripartire da Totti-Vucinic e Menez con quest'ultimo utilizzato largo a sinistra: sarà un 4-2-3-1 o 4-4-2. In entrambe le situazioni salta il posto a uno tra Taddei e Perrotta con quest'ultimo candidato alla panchina visto anche l'affaticamento muscolare che lo ha costretto a saltare l'allenamento di ieri. Poche chance, almeno di partire titolare, anche per l'ultimo arrivato Adriano così come per Simplicio considerati ottime alternative, ma non ancora inseriti nella lista degli insostituibili dal tecnico giallorosso. Ancora meno per gli undici giocatori (Doni, Antunes, Andreolli, Baptista, Barusso, Cerci, Cicinho, Faty, Greco, Loria, Pit) che la Roma ha deciso di dividere dal resto del gruppo programmando, tuti i giorni a partire da ieri, una seconda sessione di allenamento al pomeriggio: cosa per nulla gradita da Doni andato di corsa a chiedere spiegazioni alla dirigenza e, guarda caso, oggi tornerà con il gruppo dei titolari (complice anche la situazione Julio Sergio).   Con il portiere anche Andreolli. Per loro, Doni compreso, messaggio chiarissimo in attesa di trovare una collocazione migliore e che stia bene a tutti. Ma intanto ad aspettare questa Roma incerta alle prese con mille cose da sistemare e che ha già rimediato un paio di sberle, ci sarà la solita Inter. Senza Mourinho, ma con un Benitez che sembra aver già capito la strada giusta da percorrere con il suo «nuovo» caterpillar. Un solo dubbio legato alle condizioni di Milito, per il resto sarà l'Inter migliore senza Balotelli ma con tanta voglia di dimostrare che a vincere non era Mourinho... o almeno non solo lui.