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L'Italia nuota nelle medaglie

Federica Pellegrini

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L'ultima giornata di gare della 30esima edizione dei Campionati Europei di nuoto, di scena in quel di Budapest, si chiude per l'Italia con l'oro nel trampolino sincro donne. Tania Cagnotto e Francesca Dallapé, disastrose nella finale individuale del giorno precedente, tirano fuori il carattere delle campionesse e si laureano coppia più forte del vecchio continente dai 3 metri. Dopo l'argento di Roma e l'incoronazione europea, Tania e Francesca rappresentano la prima vera alternativa a quelle cinesi che sembrano un po' meno inarrivabili. Il bilancio della spedizione guidata da Giorgio Cagnotto è buono, i 2 ori conquistati portano entrambi la firma di Tania, uno in collaborazione con l'amica Francesca, l'argento che sorprende è quello di Noemi Batki. Fa male l'esito della finale di Tania dai 3 metri: l'oro nei tuffi non si può mai dare per scontato ma una medaglia sì, quella era a misura di Tania. Se la situazione al femminile può considerarsi felice anche in prospettiva, per ciò che riguarda i maschietti si avvistano solo nubi in lontananza. I Marconi sono atleti maturi e con pochi margini di miglioramento, Benedetti idem, Dell'Uomo al meglio di sé è il nono in Europa e Sacchin è sparito. Lavori in corso. Passiamo al nuoto. L'ultima giornata è volata via con il rammarico per la mancata partecipazione di Federica Pellegrini alla finale dei 400 sl. La sua assenza pesa quanto la sua presenza: immensamente. L'Italia del nuoto si porta via da questi europei ungheresi 6 medaglie, 2 ori e 4 bronzi. Federica mette la sua firma iridata sui 200 sl, non poteva essere altrimenti, e assaggia il sapore sconosciuto del bronzo in una distanza praticamente ignota, gli 800 sl. Questi campionati hanno la sua faccia in copertina, accanto a quella del coetaneo Fabio Scozzoli. Il ragazzone di Lugo si fa conoscere con un bronzo sui 100 rana che pochi avrebbero pronosticato. Ancora meno quelli che avrebbero scommesso su di lui nei 50. Oro. Per stupire se stesso e intimorire gli altri. Per Londra Scozzoli c'è, avvertire Kitajima. Per concludere l'exploit dell'Italnuoto manca il re del mezzofondo tra le corsie: Samuel Pizzetti. Doppio bronzo per lui, 1500 e 800 sl, con tempi che fanno ben sperare. Per il resto tante indicazioni positive, pochi ricambi e zero medaglie. E se Alessia Filippi non è più lei ne risente, eccome, anche il medagliere. Per capire come abbiamo toccato alla fine i 17 allori e la quinta posizione generale tra le nazioni, bisogna fare un salto sulle sponde limacciose del lago Balaton. Qui abbiamo dato scuola con la nostra nazionale di fondo, in ogni giorno di gara. Cleri ha dominato la 25 km e perso l'oro nella 10 km per una bracciata. Grimaldi di bronzo per la maratona al femminile, Consiglio d'argento nella 10 km, argento di squadra e poi ciò che non era mai successo: un podio tutto azzurro nella 5 km con Ferretti, Ercoli e Ruffini. Potenza mondiale. Da rivedere il sincro. Non c'è più la Adelizzi e ne risente il solo e il duo. La squadra è giovane e deve lavorare. Rimandate ma con ottimismo.

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