In sella per la storia
Sarà stato quell'incidente terribile all'apice della carriera, o forse il fatto di aver vinto tutto e di più in sella a Honda prima e Yamaha poi. Sarà perché il popolo dei motociclisti italiani glielo chiede da tempo, o perché quel borghetto alle porte di Bologna è un luogo di contemplazione divina per chi ha la moto nelle vene. Vincere un mondiale è una cosa, farlo in sella a una Ducati è un'altra: anche per uno come Rossi che di titoli iridati ne ha collezionati nove. La nuova sfida partita ufficialmente il giorno di ferragosto era una cosa che ronzava da tempo nella testa di Valentino che grazie alla «rossa» di Borgo Panigale, avrà la chance di calcare quei gradini che portano alle sale sacre delle due ruote da corsa. Un passaggio inevitabile che, come sempre, il dottore ha saputo organizzare al meglio aspettando il momento giusto per mettere l'agognata firma in calce al contratto che lo legherà alla Ducati per i prossimi due anni. Valentino non è un fenomeno solo in pista e nel corso della sua carriera lo ha dimostrato con un tempismo «tattico» e una forza mediatica unici: un vero e proprio uragano in grado di far saltare le strategie anche degli oculati «capoccioni» giapponesi che hanno fatto di tutto per averlo prima e per provare a trattenerlo poi: inutilmente. Valentino la sua scelta l'aveva già fatta, intuendo la necessità di andare ancora oltre per essere consacrato (come se già non lo fosse) tra i più forti di sempre. Ovvio, i quindici titoli del mitico Ago sono roba inarrivabile nel motociclismo moderno, ma i nove di Valentino stanno lì in scia e forse, per certi versi, valgono anche di più. Una questione di stimoli l'ha definita lui stesso, una questione di vita verrebbe da dire. Quelli come lui hanno bisogno di sentire sempre quel fuoco dentro che gli consente di andare oltre ogni limite umano. Di risalire in moto un mese dopo un incidente terribile che avrebbe tarpato le ali a chiunque e tornare sul podio in due gare: pazzesco. Ora la nuova sfida è partita e questa linfa vitale ha già rianimato un campionato destinato ad esser ricordato solo per l'incidente di Rossi e il suo passaggio alla Ducati: il catalizzatore è lui e prima che sia maturo anche il trasloco in Ferrari resta il tempo per gustarsi l'ennesima puntata su due ruote firmata Valentino. Ma stavolta sarà tutto un altro film... e tutto marchiato Italia.