Fratelli d'Italia
La penultima giornata di gare dei Campionati Europei di nuoto regala al medagliere azzurro ben 2 ori, quello della Pellegrini nei 200 sl, ampiamente previsto ed acclamato, e quello di Scozzoli nei 50 rana, inaspettato e commovente. Fabio è nato 2 giorni prima di Federica, stesso anno fortunato per il nuoto italiano, il 1988. Il ragazzo di Lugo, provincia di Ravenna, è un centista prestato alla velocità pura. Nella sua specialità in questi Europei ha già vinto il bronzo e si presenta alla finale dei 50 rana con l'aria disincantata di chi non ha niente da perdere: «Ho sempre detto di non essere un cinquantista, non lo sarò mai, non è neanche gara olimpica». Con l'oro al collo rivede un po' le sue dichiarazioni: «Confermo che non è la mia specialità, non mi rendo conto di quello che ho fatto. Queste gare le vedevo in tv da bambino ed ora sono qui. È un sogno. Dopo la semifinale di ieri un po' ci ho creduto ma oggi pomeriggio non mi davo grandi possibilità». Fabio Scozzoli chiude davanti a tutti in 27"38, precedendo il romeno Agache e l'olandese Stekelenburg al termine di una lotta serrata. Scozzoli ha poi ringraziato il proprio allenatore: «In acqua vado io, ma il merito è anche suo, è tanto scrupoloso». All'azzurro, appartenente al Centro sportivo dell'Esercito, arrivano anche le congratulazioni del ministro della Difesa Ignazio La Russa. «Altissimo apprezzamento», scrive il ministro in un telegramma inviato al capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Vincenzo Camporini, «per la medaglia d'oro vinta dal caporale Fabio Scozzoli, agli Europei di nuoto». «Con ammirazione e grande soddisfazione - continua La Russa - ho appreso la notizia della conquista della medaglia d'oro nei 50 metri rana. La prego di estendere all'atleta militare l'altissimo apprezzamento per la brillante affermazione». L'italiano aveva già conquistato una medaglia martedì, quella di bronzo nei 100 rana, e già in quel caso aveva parlato di «emozione che non ha prezzo». Sottolineando quanto fossero i 100, principalmente, la sua gara. Un affermazione che fa capire maggiormente come l'oro colto ieri sia una inaspettata, ma lietissima, sorpresa. Poche soddisfazioni arrivano dalle altre finali che vedono gli azzurri ai blocchi di partenza. Elena Gemo affronta il suo 50 dorso con frequenze da duecentista e non può che chiudere ultima. Si impone la bielorussa Herasimenia. L'atto finale dei 200 dorso vede il gigante italiano Ranfagni chiudere al quinto posto. Nella 4x200 sl gli azzurri chiudono quinti e chiudono un ciclo, dopo quattro medaglie continentali consecutive. Oro Russia, argento Germania, bronzo Francia. Dunque i tuffi. Dalla piattaforma maschile il ristretto gruppo di coppie partecipanti per la specialità sincro regala spettacolo ed emozioni. Alla fine la spunta la coppia teutonica Klein-Hausding sui russi Zakharov-Minibasev. Italia sesta ed ultima.