Rossi & la Rossa
La notizia che il mondo delle moto aspetta dal Gp di Brno non è il risultato sportivo. Quello, semmai, sarà il margine. La verà novità dell'anno che sarà svelata - per modo di dire - in Repubblica Ceca sarà il passaggio di Valentino Rossi alla Ducati nel 2011. Non c'è molto da meravigliarsi per il classico segreto di Pulcinella. «Domenica dopo la gara saprete cosa farò nel 2011», ha spiegato ieri Valentino. Pochi minuti dopo un comunicato in pompa magna della Ducati confermerà l'ingaggio del pilota più forte in circolazione per due stagioni (2011 e 2012) nelle quali Valentino inciderà il proprio 46 sulla rossa Desmosedici. Rossi e la Rossa è, prima ancora di iniziare, un fenomeno mediatico planetario: il «dottore» fa notizia ogni volta che sale su un mezzo a motore, fugurarsi quando sbatterà la porta in faccia alla Yamaha. Rossi non ha mai digerito la presenza di Lorenzo e già dallo scorso anno ha fatto pressioni per gettare il maiorchino giù dal treno in corsa. La Yamaha, però, ha intravisto nel pilota spagnolo il dopo-Rossi imponendo così la convivenza. L'italiano non ha gradito e, complice la partenza di Stoner dalla Ducati, ha accettato le lusinghe della Rossa. Quindi la scelta è stata dettata dalla necessità di trovare una sistemazione e non da un impulso partito dal cuore. Questo però non vieta a tutti gli appassionati di godersi un binomio italiano che potrebbe rinverdire i fasti degli anni '70 della coppia Agostini-Mv Agusta. La Ducati arriva a Rossi dopo un corteggiamento che parte da molto lontano: era il 2003, la Rossa esordiva nella MotoGp dopo un decennio di successi nella Superbike. La casa di Borgo Panigale cercò subito Valentino ma il Dottore dopo i primi dialoghi scelse la Yamaha. Nel 2009 saltano gli equilibri spianando la strada all'accordo tutto italiano: la Yamaha (contro il volere di Valentino) conferma Lorenzo e la Ducati (ormai stufa delle bizze del suo pilota) lascia Stoner libero sul mercato. Rossi nei primi mesi del 2010 tenta ancora di convincere la Yamaha a tenere lui e mandare via Lorenzo, ma dal Giappone sono irremovibili. Il 5 giugno Valentino cade al Mugello, in ospedale accorrono i meccanici e il team manager Brivio, ma sono assenti gli stati maggiori della squadra. Lo strappo è irreparabile, Rossi torna a casa e si siede al tavolo Ducati: l'accordo è per 2 anni con cifre che si aggirano intorno ai 14 milioni di euro a stagione, più la possibilità di svincolarsi dopo un anno nel caso arrivasse una chiamata dalla Ferrari. Marlboro, Fiat e la Tim hanno reso possibile questa nuova avventura che partirà ufficialmente lunedì mattina: dopo il Gran premio tutte le squadre si fermeranno sul circuito per provare le moto del prossimo anno, Rossi non è stato invitato e continuare a fingere sarebbe stato troppo imbarazzante.