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FIRENZE Coraggio, regole e fantasia. Per tornare a sorridere e a far sorridere, l'Italia dei nuovi piedi buoni esce dalle macerie mondiali dietro la regia di un commissario tecnico a tinte neorealiste. E affida a Cassano e Balotelli un copione inedito e un codice di comportamento. «Fisseremo delle regole sottoscritte dai giocatori - spiega Prandelli, al suo primo giorno di Coverciano - ma il calcio è un gioco, e allora giochiamolo meglio degli altri: vedo tanti sorrisi, ora mi aspetto in campo una squadra generosa, che rischi e dia qualcosa in più dei suoi timori». È esattamente quel che chiede il pubblico, dopo le delusioni di Sudafrica 2010. Così Prandelli dribbla la prima polemica della sua gestione («i discorsi politici sui tempi di naturalizzazione li lascio ad altri, ma sugli oriundi in azzurro vado avanti per la mia strada», dice rispondendo al leghista Cavallotto sulla chiamata di Amauri). «Piedi buoni? Ripartire dalla qualità è obbligatorio, dovrebbe essere così sin dalle scuole calcio», sottolinea Prandelli, ricordando che con Albertini, Sacchi, Rivera, Baggio, si proverà a reimpostare dalle fondamenta il calcio italiano. Per l'immediato, la formula è sintetica: aspettar crescere giovani come Balotelli, affidarsi all'esperienza dei «vecchi» alla De Rossi - capitano per quest'occasione -, investire Cassano di una responsabilità. «Antonio ha raggiunto un'età matura - fa notare il ct, in attesa di sapere se la squadra gli consegna la maglia n.10 - ha davanti a sé una grande occasione: la sua nuova avventura azzurra avrà continuità, se saprà sentirsi protagonista ed essere un punto di riferimento per i compagni». La vera scommessa si chiama SuperMario. «Non gli dirò granché, in questi due giorni starò ad ascoltare. Sono ragazzi che hanno talento e un gran bisogno di sentirsi persone adulte, non trattiamoli sempre da ragazzi viziati», il messaggio a Balotelli. L'amichevole di martedì a Londra con la Costa d'Avorio è poco più di un assaggio. A settembre Balotelli non ci sarà, chiamato dall'Under, tornerà qualche campione del mondo, e soprattutto si farà sul serio contro Estonia e Far Oer. Sin da ora però Prandelli vuol lasciare il segno: tattica («penso a due mediani, tre mezze punte e un attaccante, oppure a tre centrocampisti più tre punte vere») e soprattutto etica. La regola base del nuovo codice etico, che gli azzurri saranno chiamati a sottoscrivere, è chiara: un giocatore «espulso in campionato per un fallo di reazione, una rissa, un pugno, sta fermo un turno anche in nazionale». Da subito Albertini e Riva lavoreranno per scrivere le altre regole. Una personale, invece, la fissa Prandelli. «In questi giorni mi sono chiesto "cosa posso fare per aiutare l'Italia?" La risposta è non avere fretta», confessa sotto l'incessante rumore dei flash. Per la nazional-popolare, almeno oggi è tempo di luna di miele.