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La coppia dei campioni

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I giocatori della Roma, Adriano e Francesco Totti (D), in allenamento a Trigoria

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La scommessa e la certezza. Prendete Adriano, uno che ha promesso di voler tornare imperatore con i fatti per non esserlo solo nei ricordi, e Totti, uno che non ha certo bisogno di presentazioni o di dover tirare fuori il proprio curriculum, metteteli insieme, mescolateli un po' e vedete quello che viene fuori. Il vero esperimento dell'estate romanista, dopo le prove tecniche di tridente più Menez, è testare l'affiatamento, la compatibilità e la tenuta della coppia Adriano-Totti. I test con Levante e Pescara, alla fine, sono serviti proprio a questo. Accantonati gli effetti speciali e i sogni di mezza estate del tridente, proposto per l'ultima volta il 24 luglio contro l'Alto Adige, Ranieri è passato in pianta stabile al 4-4-2. Se il Psg, con Adriano rimasto a Trigoria, aveva fornito a Totti e Vucinic, con Menez largo a sinistra, l'occasione di ripassare certi meccanismi, le ultime due amichevoli sono state utili per esplorare potenzialità, vizi e virtù del tandem composto dal capitano e dal brasiliano. Primo bilancio: 45 minuti più che incoraggianti a Valencia, anche se il raccolto non è stato all'altezza di quanto seminato, e un gol, qualche pregio e qualche difetto nei 68 di Pescara. Ranieri, ad esempio, ha visto qualche passo indietro nei movimenti: Totti e Adriano sono andati spesso e volentieri incontro al pallone piuttosto che cercare maggiormente la profondità. Vucinic e Menez, uno assente e l'altro in panchina all'Adriatico, potranno fornirla senza problemi. Per il resto, le basi per poter continuare a sperimentare Totti e Adriano ci sono tutte. I numeri dicono 5 reti (3 Totti, 2 Adriano) in 248 minuti giocati insieme, dopo le 13 (7 del capitano, 6 del brasiliano) in 10 sfide da avversari. Totti, amichevoli incluse, 300 gol in giallorosso, Adriano 195 in tutto: un potenziale di quasi 500 reti merita qualche altra prova.

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