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Dopo le sberle del mondiale e la successiva fuga di Lippi, comincia l'era-Prandelli, nuovo tecnico scelto da una Federazione impegnata ad allontanare le ombre sudafricane

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Alle20.45, nel piccolo stadio «Upton park» a Londra, l'Italia affronta la Costa d'Avorio orfana di Drogba. Cesarone presenta una squadra molto diversa rispetto a quella lippiana: non siamo all'epurazione stile Francia, costretta dalla ribellione dei Bleus a cacciare i 23 del Mondiale, ma è una vera e propria rifondazione. Si punta sulla squalità e sui giovani per aprire un ciclo che deve portare agli Europei di Polonia e Ucraina ma il vero obiettivo sono i Mondiali del 2014 in casa di quel Brasile da sempre nostro avversario storico. De Rossi capitano è l'unico reduce del 2006, tre soli i titolari di Sudafrica 2010, cinque in tutto i reduci della missione di giugno. E poi Cassano e Balotelli, vale a dire i più grandi rimpianti dell'Italia pallonara. Adesso tocca a loro far vedere che, quello che pensano la maggioranza dei 45 milioni di cittì che vivono nel Belpaese, non era solo un'allucinazione estiva. Con loro sarebbe stata scritta un'altra storia e perlomeno gli Azzurri non avrebbero rimadiato le storiche brutta figura con Nuova Zelanda e Slovacchia. Prandelli scommette anche sul nuovo spirito che dovranno avere i suoi ragazzi dopo i colloqui svolti negli ultimi due giorni a Coverciano. «Non dobbiamo avere paure, sappiamo giocare al calcio e allora facciamolo ancora meglio», ecco la ricetta prandelliana. Semplice forse ma sicuramente il sorrisone di Cesare avvicina molti più tifosi rispetto alla presunzione del suo predecessore comunque pluridecorato sul campo. «Ci vorrà molta pazienza - spiega Prandelli - perché in Italia la nazionale è seguita da tutti durante le grandi manifestazioni e snobbata per il resto dell'anno. Ma se già riuscissimo a coinvolgere un po' la gente, sarebbe un piccolo passo». Prandelli ha anche consegnato la maglia che scotta a Cassano: «Il 10 per i tifosi è suggestione, sinonimo di fantasia: i numeri li hanno scelti i giocatori, così si crea spirito di gruppo, ma Antonio è assolutamente adatto a quel profilo. Negli ultimi anni, è il giocatore italiano che ha fornito più assist, oltre ai gol». Il cittì affida anche il 9 a Balotelli e pare intenzionato a non lasciar più - come previsto - Supermario all'Under, per le due partite di settembre. La squadra è fatta, quella provata in allenamento. Quagliarella darà il cambio a Supermario, la difesa sarà molto giovane con Motta, Bonucci e Chiellini (ancora blocco Juve) mentre sulla sinistra agirà l'ex bianconero Molinaro. In attacco oltre a Cassano e Balotelli anche Amauri (esordio in maglia azzurra per lui) e «l'equilibratore» Pepe chiamato a dare una mano a centrocampo. Prandelli non trattiene la sua emozione: «All'inno non voglio pensare per non mettermi ansia addosso: comunque lo canterò, anche se col fumo mi rimane poca voce». Appuntamento a Londra: comincia una nuova era.

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