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La Roma finisce nel mirino degli stranieri

Francesco Totti

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Arabi, cinesi, americani, egiziani, spagnoli. La Roma in vendita è un piatto che richiama l'appetito di tutto il mondo. La proprietà del club potrebbe finire all'estero per la prima volta nella storia: un'ipotesi ben vista da Unicredit, che dall'affare deve guadagnare il più possibile, e dai tifosi. Mentre Rothschild tiene aperti i contatti in tutto il mondo, restano in corsa anche i romani. O meglio, dopo il passo indietro di Francesco Angelini, rimane in prima linea il romano Giampaolo Angelucci, il «re delle cliniche» nonché editore di Libero e Il Riformista: è l'unico che finora ha dato seguito al suo interesse per la Roma incaricando un advisor - Banca Imi - di studiare la fattibilità dell'affare. Al momento la sua proposta - si parla di un'offerta di 100 milioni di euro - è ritenuta «non competitiva» da Unicredit ma probabilmente sarà una delle opzioni che finirà sul tavolo della banca in autunno. Rothschild, che lunedì avrà in mano il mandato a vendere ufficiale, sta studiando attentamente i bilanci del club e l'obiettivo è presentare entro poche settimane almeno tre-quattro possibili soluzioni a Unicredit. Chi metterà sul piatto più soldi e presenterà un progetto serio (inclusa la costruzione dello stadio) si prenderà la Roma. Non c'è fretta. Ci sarebbe stata se il cambio di guardia avesse potuto consentire al nuovo proprietario di occuparsi del mercato. Ormai non è più possibile: la campagna acquisti verrà portata a termine dall'attuale gestione «controllata» e Rosella Sensi manterrà il suo ruolo da traghettatrice almeno fino all'inizio del campionato e della Champions. Angelucci a parte, di concreto al momento non c'è nulla. Gli incontri e i contatti tra la banca e i fondi sovrani arabi - saudita e di Abu Dhabi - non hanno avuto seguito. Per ora: sotto traccia c'è chi continua a lavorare per conto degli arabi. Florentino Perez, invece, non ha mosso ulteriori passi dopo il suo sondaggio. Nelle ultime ore i rumors sul futuro della Roma sono in aumento. Si parla dell'interesse del fondo sovrano cinese Cic, al momento in trattativa per l'acquisto del Liverpool. I contatti con Unicredit ci sono stati. Per la Roma non solo: i cinesi hanno chiesto informazioni su diversi asset di Italpetroli, ormai tutti nelle mani della banca dopo l'accordo firmato lo scorso 26 luglio. Ma l'interesse del fondo Cic sembra essersi già raffreddato. Ieri, in seguito a un articolo del Sole 24 Ore, è rispuntato anche il nome del miliardario egiziano Naguib Sawiris, magnate delle telecomunicazioni e patron di Wind, l'attuale main sponsor del club giallorosso, contattato in passato anche da Angelini per una possibile partnership. Da Unicredit si registra però una brusca frenata anche su questa pista. E basta leggere i conti della holding di Sawiris, la Weather Investments, per capire come sia complicato prevedere un ingresso imminente nella Roma: nell'ultimo anno si registrano perdite per 745,6 milioni di euro. Sawiris, sempre secondo il Sole, sarebbe disposto a lasciare alla Sensi la presidenza del club e non a caso l'ipotesi egiziana è stata rilanciata ieri dall'agenzia di Adn Kronos, molto vicina all'attuale proprietà, nonché addetta alle relazioni esterne di Italpetroli. «Sawiris interessato all'As Roma? Non abbiamo contattato ancora nessuno - spiega Alessandro Daffina, ad di Rothschild Italia - e non siamo stati contattati. Abbiamo iniziato in questi giorni il nostro lavoro ed è presto per avere dei risultati, ci vorranno almeno altre due settimane. Comunque il nome ci può stare, non è impossibile, ma per le prossime due settimane non accadrà nulla». Appunto.

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