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Saluto romano, Zarate deferito

Zarate

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FIUGGI - Cinque mesi per deferire un giocatore sulla base di una foto chiarissima. Se la giustizia civile è lenta, quella sportiva cerca di battere ogni record. Il caso è quello dell'argentino della Lazio Mauro Zarate. Lo scorso 14 marzo l'attaccante è costretto a saltare per squalifica la sfida casalinga con il Bari. Con i biancocelesti in lotta per la salvezza Maurito decide di lanciare un segnale e va in curva Nord per vedere la partita coi tifosi. Una foto pubblicata qualche giorno dopo lo ritrae mentre circondato da alcuni supporter alza il braccio nel saluto romano. Scoppia lo scandalo ma l'entourage del giocatore tenta la difesa: l'attaccante avrebbe imitato il gesto senza saperne il significato. In realtà durante l'audizione alla Procura federale Zarate avrebbe sostenuto di conoscere il senso politico del gesto ma di averlo fatto sotto la pressione dei tifosi. A quel punto scatta il deferimento del calciatore del procuratore Palazzi. Deferita anche la società per responsabilità oggettiva. L'argentino rischia qualche migliaio di euro di multa, ma i più malpensanti troveranno strana la tempistica del provvedimento, caduto proprio mentre è in atto la guerra tra la Figc e la Lega di Beretta e Lotito.

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